domenica 22 settembre 2024

Il 10% della superficie agricola regionale è stata interessata dai fenomeni franosi iniziati nel 2023

Queste frane si sono ora riattivate e altre se ne sono aggiunte.

 

di Barbara Bertuzzi

 

«Smettiamola di dire che sono eventi del tutto eccezionali: i fenomeni alluvionali vanno gestiti mettendo in atto un Piano strutturale a salvaguardia del territorio che sia di ampio respiro, capace di fronteggiare in tempi rapidi situazioni disastrose per la collettività e le imprese, grazie a procedure snelle, velocità nella raccolta dei dati e nella compilazione delle perizie, con l’obiettivo di ottenere subito le risorse necessarie alla messa in sicurezza delle zone edificate e dei bacini idrografici e al rilancio delle attività produttive». Sbotta il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, che allontanando il solito “balletto” di responsabilità ne ha per tutti, in materia di gestione delle acque, manutenzione degli alvei fluviali e costruzione delle opere di bonifica. «Sempre le stesse zone finiscono sott’acqua ogni volta che piove copiosamente: non è possibile - osserva Bonvicini – urge un serio studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d’acqua naturali e artificiali. Il settore primario è quello più coinvolto e danneggiato». Punta il dito contro chi in Emilia-Romagna continua a bloccare la realizzazione di casse di espansione e dighe. «Bisogna superare i veti ambientali: ci sono opere ferme da anni». Esorta i Consorzi di bonifica a svolgere il proprio ruolo «che è fondamentale nel presidio idrogeologico in collina e montagna», li invita a «investire le risorse del PNRR per ottimizzare il sistema idrico». 

Con il suo monito Bonvicini si rivolge anche e soprattutto alle Istituzioni riguardo ai fondi per la ricostruzione post alluvione 2023 e ai risarcimenti non erogati: «Per le aziende agricole coinvolte significa avere la peggio dopo gli eventi estremi dell’anno scorso. Si è perso tempo prezioso – e sottolinea - troppo pochi gli interventi effettuati sui movimenti franosi generati lo scorso anno dalle esondazioni e dall’eccesso di piogge. Ora le frane si sono riattivate, e altre se ne sono aggiunte, peggiorando il quadro del dissesto. In più, l’azienda che ha già presentato la perizia per i danni da frane e non ha ancora ricevuto gli indennizzi, che cosa deve fare adesso che per intervenire servono più soldi?». Va detto che la SAU (superficie agricola utile) complessivamente interessata dai fenomeni franosi del 2023 ha superato in regione i 113.000 ettari, oltre il 10% della SAU dell’Emilia-Romagna. 

Intanto i tecnici di Confagricoltura seguono costantemente il monitoraggio degli areali critici attraverso una capillare ricognizione dei danni subiti dalle aziende agricole; colpito gravemente il comparto agricolo: vigneti e frutteti sommersi, con alberi carichi di frutti ancora da raccogliere (uva, pere, mele, kiwi, ecc.), oltre alle orticole in campo in particolare le varietà tardive del pomodoro da industria e le barbabietole da zucchero. Ricordiamo che l’Emilia-Romagna è la seconda regione produttrice di ortofrutta in Italia con 180.000 ettari coltivati e rappresenta, in termini di volume, il 15% della produzione nazionale. La Regione figura al terzo posto a livello nazionale per produzione di uva (7,97 milioni di quintali di uva) e al secondo se si parla di uva per vini da tavola. Si producono 1,8 milioni di tonnellate di pomodoro da conserva sui 5,5 milioni totali nel Paese e dal bacino bieticolo emiliano arriva oggi la maggior parte dello zucchero made in Italy.

2 commenti:

  1. leggi assurde, casualità oppure Imposizioni ideologiche del green

    ITALY EMR FORLÌ VIA ZIGNOLA
    18 settembre 2024 ROTTURA ARGINE

    Non si può più toccare un filo d'erba nel torrente che ti multano.

    Quello che è interesse degli agricoltori mantenere sistemato il torrente, lavoro che hanno sempre fatto gratis.

    Stanno distruggendo l’agricoltura, alluvioni grandine e siccità, ma la causa è sempre la stessa, l’incuria prodotta da un assetto normativo che Manzoni definirebbe un guazzabuglio.

    UE 🇪🇺 impone l’incuria programmata, per abbandonare il suolo agricolo in mano agli speculatori della green economy.

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  2. ALLUVIONE IN EMILIA ROMAGNA
    OMISSIONI DI DIVERI D’UFFICIO HANNO CREATO UN ALTRO DISASTRO.
    SONO GLI STESSI CHE MINACCIAVANO DI MANDARE I CARABINIERI A CHI NON VOLEVA VACCINARSI.
    HANNO VIOLATO LA COSTITUZIONE, I DIRITTI UMANI E NON LAVORANO RUBANDO IL PROPRIO STIPENDIO.
    CRIMINALI AL LAVORO E NESSUNO LI HA CACCIATI… LA COLPA È ANCHE DEI CITTADINI.
    CHI NON AGISCE NON SI LAMENTI, SE LASCI LAVORARE I CRIMINALI POTRÀ SOLO PEGGIORARE.

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