sabato 17 agosto 2024

Ormai che avete fatto 30 fate anche 31.

Le ciclopedonali ai lati del Ponte Da Vinci a Sasso Marconi sono state aperte, ma solo per tre quarti. Una uscita è rimasta chiusa per cui chi imbocca il tratto da una parte non esce, è costretto a ritornare all’ingresso



I residenti dei caseggiati in zona Ziano sono  molto contenti poiché, dopo la denuncia di qualche giorno fa, l’attesa entrata in funzione delle ciclopedonali del ponte è avvenuta e ringraziano con riconoscenza chi ha progettato quel percorso dedicato a pedoni e ciclisti e ha reso fruibile l’utilissima ciclopedonale, che garantisce una mobilità in sicurezza. Ma , c’è purtroppo sempre un ma: delle quattro aperture delle due ciclabili, una è rimasta chiusa, sbarrata da una vegetazione cresciuta rigogliosa e da una rete in plastica.

“Chi da Sasso Marconi imboccasse la corsia di sinistra si troverebbe alla fine del percorso l’uscita sbarrata dalla vegetazione e da un alto e capace guard rail che delimita il tracciato sul lato della provinciale. E’ costretto a ritornare a ritroso fino all’ingresso,” spiegano gli utilizzatori delle ciclopedonali. “ Ormai che si è fatto trenta si poteva fare trentuno e rendere agibile anche quest’ultima uscita,” concludono, comunque grati che almeno la ciclopedonale a monte è pienamente usufruibile.



Le considerazione su quell’inspiegabile lavoro non ultimato continuano e c’è chi ipotizza che la mancata apertura sia da attribuire alla Città Metropolitana. I tre ingressi aperti sono in prossimità del Ponte e quindi fanno parte di questa struttura che è in capo ad Anas , mentre l’ingresso ancora chiuso si trova lungo la provinciale, distante dal ponte e quindi la gestione potrebbe essere in carico alla Città Metropolitana, e far muovere questo ente non è per niente facile.  Siamo nel campo delle ipotesi non verificate e probabilmente del tutto fantasiose. “Sarebbe interessante una risposta in merito”, si continua a dire all’ombra di Monte  Mario.”Sarebbe comunque   utile”  si conclude, “una piccola pressione da parte del  Comune. Non farebbe male,”  non mancando ancora una volta  i ringraziamenti per aver progettato, realizzato e reso possibile il transito in piana sicurezza, anche se su un’ala al momento,  del Ponte Da Vinci.

4 commenti:

  1. Ma la Città Metropolitana di Bologna non è quella che non avendo fatto manutenzione al ponte , lo ha poi chiuso ?
    E poi Lepore, sindaco metropolitano, ha già troppi problemi : non gliene date ancora, poverino !

    RispondiElimina
  2. Bravo, mettiamoci dentro anche via Mongardino, altro problema che città metropolitana non prende in considerazione come tante altre ex provinciali passate a loro.
    AUGURI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Via Mongardino risulta irriconoscibile rispetto alla vecchia gestione della "Provincia".
      Grazie Renzi !

      Elimina
  3. Fare questo articolo non serve a molto, occorre come giornalista chiamare il RUP dell’intervento ing. Gennaro Coppola di ANAS o il commissario straordinario Ing. Eutimio Mucilli e chiedere un confronto sul tema. Sono certo che chiariranno. Molto probabilmente le transenne sono state tolte da qualche cittadino non dall’impresa. https://www.stradeeautostrade.it/ponti-e-viadotti/il-ponte-leonardo-da-vinci-a-sasso-marconi-bo-terza-parte/#

    RispondiElimina