Campagna elettorale. Rodigliano : “Disponibili a incontrare i candidati, la politica si confronti con chi è ogni giorno al fianco dei pazienti. Servono soluzioni concrete e non solo slogan”.
La segretaria del sindacato degli infermieri comunica:
“In vista delle prossime Regionali è
già chiaro, leggendo i giornali, che uno dei temi principali della campagna
elettorale è quello della sanità. Si tratta certamente di un bene, però
vorremmo anche capire in che modo i candidati finora scesi in campo, da destra
a sinistra, pensano di affrontarne le criticità, considerando che fino a questo
momento stiamo sentendo soltanto degli slogan”. Il Nursind Emilia-Romagna,
nelle parole della segretaria regionale, Antonella Rodigliano, commenta così le
prime settimane di campagna elettorale per il voto del prossimo mese di
novembre, rivolgendosi direttamente alla politica per chiedere proposte e
soluzioni concrete ai diversi problemi, denunciati da tempo dal sindacato degli
infermieri e delle ostetriche, riguardanti proprio la sanità, non solo a
livello locale. “Sentiamo parlare di supermanager, di nuovi Cau e di carenza di
medici -continua Rodigliano- ma uno dei problemi principali, anche a livello
nazionale, è sicuramente quello della carenza di infermieri. Nessuno ne parla,
nessuno propone soluzioni per rendere più attrattiva la professione, per
incentivarla e per salvare così le nostre aziende, dove gli infermieri sono
costantemente sotto organico un po' dappertutto”.
“Bisogna invogliare i giovani ad iscriversi alle facoltà infermieristiche,
certo -prosegue la segretaria del Nursind-, ma serve anche che la politica sia
cosciente dei problemi reali all'interno delle nostre aziende, senza limitarsi
a inutili spot elettorali. Vorremmo capire in che modo, chi si candida a
guidare una terra importante, come l'Emilia-Romagna, intende salvare e
salvaguardare la sanità regionale. La carenza di medici c'è ed è più evidente
soprattutto in alcune aree e in alcune specializzazioni -spiega ancora
Rodigliano- ma quella degli infermieri c'è dovunque e nei prossimi anni rischia
quindi di scomparire una figura che invece rappresenta un vero e proprio
pilastro per la sanità”.
Altro tema centrale per il Nursind, è quello del carovita e soprattutto
della casa. “L'attratività di un territorio passa anche da qui -conferma la
segretaria regionale- e questo è un altro punto sul quale riteniamo
fondamentale un confronto con la politica. Trovare casa a Bologna e in molte
altre città della regione è difficilissimo, tanto che molti professionisti
spesso preferiscono cambiare territorio o azienda proprio per questo motivo.
Vogliamo capire anche su questo come la politica intende intervenire, si tratta
di un aspetto cruciale”.
“Il fatto che i due principali candidati mettano come primo punto la
sanità, ammettendo entrambi che qualcosa andrebbe rivisto, è importante e fa
ben sperare” fa eco alla segretaria regionale del Nursind, Renato Mazzuca,
infermiere del 118 e del pronto soccorso di San Giovanni in Persiceto e
delegato sindacale. “Per affrontare seriamente i problemi esistenti serve però
capirli fino in fondo, senza nascondere la polvere sotto al tappeto e
ascoltando anche i lavoratori. Se si arriva alla proposta di un supermanager
per affrontare le questioni aperte nella nostra sanità -continua-, e cioè di
una figura calata dall'alto senza sapere cosa accade in basso, sul fronte, ad
operatori e cittadini, si commette un errore gravissimo. Bisognerebbe per prima
cosa capire cosa non va e poi magari rivedere l'organizzazione interne delle
nostre aziende, anche perchè spesso dirigenti che sono da troppo tempo sempre
nelle stesse posizioni rischiano di creare sacche di potere e situazioni che
poi non portano ai risultati di cui invece c'è bisogno per il bene della nostra
sanità”.
“Sui Cau -prosegue Mazzuca- si è inoltre visto che anziché alleggerire i
pronto soccorso, non stanno facendo altro che il lavoro dei medici di medicina
generale. Quindi, stiamo risolvendo il problema della carenza di medici
spendendo una marea di risorse e spostando ai Cau personale con una formazione
specifica per i pronto soccorso, rendendo proprio questi ultimi sempre più
deboli. Il personale infatti è sempre quello, non ci sono nuove assunzioni
-continua il delegato sindacale del Nursind- e per di più lo si manda in una
struttura con pazienti con codici bianchi e verdi, dunque di bassa intensità,
togliendoli laddove ci sono codici ad alta intensità ed un altro tipo di
assistenza che va garantita. Il paradosso è che i Cau ci stanno danneggiando:
c'è sempre meno personale nei pronto soccorso, se ne arriva di nuovo si tratta
di personale non ancora formato e noi che invece lo siamo già, dopo anni, ci
ritroviamo a operare costantemente sotto pressione e in difficoltà. Lo
ripetiamo da tempo ma il messaggio non viene mai compreso”.
“Chiediamo alla politica, da destra a sinistra, un confronto vero -conclude la segretaria del Nursind Emilia-Romagna, Antonella Rodigliano-. Noi siamo disposti a incontrare tutti i candidati alla presidenza della Regione, perché di proposte vere e concrete per salvaguardare la professione, ne abbiamo. Infermieri, ostetriche e soprattutto cittadini rischiano di vedersi sottrarre il bene più prezioso, cioè la sanità: bisogna sedersi attorno ad un tavolo per ottenere delle soluzioni che vadano oltre gli slogan”.
Quelli che ballavano mentre gli intubati morivano.
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