Online l’avviso pubblico rivolto a enti del Terzo settore, con scadenza il 20 settembre 2024
L’Unione Reno Lavino Samoggia informa:
È online l'Avviso pubblico per la co-progettazione
di attivazione e gestione di due Stazioni di posta presso
l'Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia (sede a
Casalecchio di Reno) e l'Unione dei Comuni dell'Appennino
bolognese (sede Comune di Marzabotto).
Le istanze dovranno essere inviate esclusivamente per Posta Elettronica Certificata (PEC), entro le ore 12.00 del 20 settembre, all’indirizzo unione.renolavinosamoggia@cert.cittametropolitana.bo.it.
L'avviso rientra nell’ambito della Missione 5 del PNRR “Infrastrutture
sociali, famiglie, comunità e terzo settore” e ha l’obiettivo di
raccogliere manifestazioni d’interesse da parte di Enti del
terzo settore per l’attivazione di progetti di
accompagnamento ed inclusione delle persone con grave marginalità, in rete
con le opportunità già presenti nelle due Unioni, tra cui il progetto Una
Rete in Aiuto. Il progetto è finanziato complessivamente per
1.090.000 euro.
Un progetto innovativo che sarà costruito e gestito assieme ai rappresentanti della comunità: le Stazioni di posta diventeranno dunque veri e propri Centri
servizi, luoghi inclusivi e aperti, punto di riferimento fisico per le persone in
condizioni di bisogno, per le comunità dei lavoratori del Servizio
Sociale Territoriale, le associazioni di volontariato e gli amministratori
locali, potenziando l’integrazione tra la comunità e il terzo
settore nonché le risposte diffuse da tempo sul territorio che già
raccolgono un importante riconoscimento da parte della cittadinanza.
Per la realizzazione e gestione delle due Stazioni di Posta sarà attivato
un percorso di co-progettazione. Intanto sono già stati individuati due
immobili: uno in capo all’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e di
proprietà pubblica, situato nel Comune di Marzabotto; l’altro in
capo all’Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia, individuato
a Casalecchio di Reno presso un immobile di proprietà
dell'Associazione Croce Rossa italiana in via Porrettana, per
il quale sono stati già disposti gli interventi di adeguamento necessari.
I beneficiari del progetto sono principalmente:
• persone o famiglie senza dimora con residenza fittizia presso i Comuni
dell’Unione Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia e presso i Comuni
dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese;
• persone o famiglie con residenze altre in situazione precaria o
transitoria dal punto di vista abitativo;
• persone o famiglie in difficoltà economica a rischio emarginazione.
In base allo stato di salute, economico e lavorativo delle persone e delle
famiglie che si trovano o rischiano di trovarsi in condizione di grave
deprivazione, l'obiettivo è offrire servizi di orientamento, ascolto,
accompagnamento alla rete dei servizi esistenti, ma anche di
attuare servizi innovativi per affrontare situazioni di pesante
marginalità, ottimizzando inoltre l’utilizzo di altre risorse dedicate al
contrasto alla povertà.
“Si tratta di un intervento importante per l'intera Unione
– spiega Roberto Parmeggiani, Sindaco di Sasso Marconi e
Assessore dell’Unione con delega a Servizio sociale e sanitario e Ufficio di
Piano - che si dota, in questo modo, di un servizio fondamentale per
dare risposte a chi si trova in situazione di emergenza, permettendo di
proporre anche un accompagnamento personalizzato in relazione ai servizi già
presenti e a quelli innovativi come Una Rete in Aiuto. L'unione
sta investendo, sia grazie ai fondi PNRR sia tramite percorsi di
co-progettazione, su nuovi servizi che diano risposte sempre più efficaci
ai propri cittadini che si trovano in stato di difficoltà”.
Marco Gamberini, presidente di Croce Rossa Italiana – Comitato di Bologna, aggiunge: “Seguendo i 7 Principi della Croce Rossa che sanciscono un impegno costante nei confronti dei bisognosi e dei più fragili, il Comitato CRI di Bologna non poteva che aderire con entusiasmo alla realizzazione ed al supporto logistico e sanitario del progetto della Stazione di posta presso il Comune di Casalecchio di Reno. Era la metà degli anni ’60, quando quei locali (oggi destinati al progetto) erano utilizzati dalla Croce Rossa come punto di accoglienza sanitaria e base di partenza per le ambulanze che coprivano l’emergenza nelle zone limitrofe. Attualmente alcune stanze sono occupate dalla nostra delegazione che svolge attività di volontariato; siamo orgogliosi di poter aderire ad un progetto così ambizioso, che ci vedrà ulteriormente coinvolti in assistenza e prestazioni verso i più bisognosi, i più fragili e quelli che non possono usufruire della assistenza sanitaria pubblica.”
L'emergenza abitativa... non esiste.
RispondiEliminaIn Appennino esistono migliaia di edifici vuoti e interi paesi stanno svuotandosi.
Non esiste come non esiste una emergenza pizza se tutti gli sciocchi della provincia volessero mangiar pizza solo in quella O bella Napule in città.
Poi arrivano i solito sinistroni co*ioni che dettero addosso al sindaco di Monzuno (se ricordo bene) brutto fasista nasista perché aveva osato proporre affitti a prezzi stracciati a studenti universitari perché il diritto allo studio in città bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla.
La madre dei...
Credo fosse il Sindaco di san Benedetto val di sambro. Ma poco importa. Per i sinistri forse, sentendosi superiori, pensano che i destri studino leggendo i libri al contrario?
EliminaIniziativa intelligente e lodevole quella del sindaco di San Benedetto Val di Sambro. Ovviamente non potè che incontrare ostracismo e critiche da parte dei sinistroni che si sdilinquiscono per il mondo al contrario. Poi questi credono pure di essere lai"intellighentsia".
EliminaGrazie per la precisazione.