La Guardia di Finanza informa:
Una frode fiscale commessa tra il 2012 e il 2016 in favore di circa un migliaio di contribuenti ha portato alla confisca di un immobile, in seguito alla condanna
definitiva del proprietario a trenta mesi di reclusione.
L’immobile,
del valore commerciale di circa 100 mila euro, era sede di un Centro di
Assistenza Fiscale, rappresentato proprio dal proprietario dello stabile ora
confiscato.
Il provvedimento giunge al termine dell’operazione
“Easy Credit”, che aveva permesso di denunciare 66 persone all’Autorità
Giudiziaria di Bologna per indebite percezioni di erogazioni a danno dello
Stato e di individuare circa 1000 dichiarazioni dei redditi infedeli,
presentate o già compilate e in attesa di essere trasmesse all’Agenzia delle
Entrate, finalizzate a beneficiare di crediti d’imposta non spettanti.
Il responsabile
del C.A.F., in cambio di compensi, aveva agevolato le pratiche di numerosi
clienti, consentendo loro di percepire indebiti crediti I.R.PE.F., liquidati in
oltre due milioni di euro, attraverso l’aggiramento per anni (dal 2012) del
sistema informatico di “controllo automatizzato” delle dichiarazioni dei
redditi.
L’indagine, all’epoca coordinata dalla Procura della
Repubblica di Bologna e condotta dal Gruppo di Treviso, aveva consentito di
disvelare l’intero meccanismo di frode e di ottenere anche l’annullamento di
oltre trecento modelli 730, presentati con l’indicazione di quasi un milione di
euro di crediti I.R.PE.F. non spettanti, che così non sono stati liquidati.
Gli indagati, tutti cittadini stranieri residenti
sull’intero territorio nazionale, con la compiacenza del C.A.F., avevano fatto
ricorso a diversi espedienti, quali l’indicazione di crediti d’imposta
inesistenti, di altri familiari a carico residenti all’estero e privi di codice
fiscale, di detrazioni per figli non esistenti in affidamento preadottivo,
anche disabili.
Alla luce
della gravità dei fatti e della continuità con cui gli illeciti erano stati
realizzati, l’Autorità Giudiziaria aveva disposto a carico del responsabile del
C.A.F., "mente" e "istigatore" delle condotte delittuose,
il sequestro preventivo d’urgenza dell’immobile sede del Centro di Assistenza
Fiscale, provvedimento al quale ora ha fatto seguito la definitiva confisca.
L’attività di servizio della Guardia di Finanza di
Treviso, sviluppata a contrasto degli illeciti nel settore della spesa
pubblica, testimonia l’importanza del contrasto alle frodi fiscali aggredendo i
responsabili anche sul piano patrimoniale, come in questo caso, in cui è stato
sottratto all’artefice della frode l’immobile, passato ora all’Agenzia del
Demanio di Bologna, che potrà destinarlo a finalità pubbliche o venderlo.
Voglio sperare che le persone indagate "beneficiarie" debbano rendere il maltolto con tanto di interessi più una mega multa
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