venerdì 3 maggio 2024

Al vaglio del Nas la filiera produttiva del caffè



 

Il N.A.S. di Bologna ha effettuato una serie di attività ispettive mirate alla verifica della corretta gestione della filiera produttiva del caffè e l’operazione  ha rilevato diffuse irregolarità soprattutto per quanto riguarda la presenza di micotossine nocive per l’uomo ed il riconfezionamento e la reimmissione in commercio di caffè con scadenza superata anche da diverso tempo.

·      In uno stabilimento del bolognese sono stati trovati  circa 20.000 kg di caffè sfuso o confezionato in diversi formati (in grani, macinato, capsule per macchine espresso automatiche, ecc.) nei quali erano stati miscelati circa 2.400 kg di caffè proveniente dall’Etiopia  contaminati da “Ocratossina A. Al momento del controllo il prodotto potenzialmente contaminato non era ancora stato commercializzato.

Tutto il prodotto è stato sequestro e bloccato prima della sua distribuzione.

·      Sempre in provincia di Bologna, in una azienda di torrefazione sono stati sequestrati oltre 9.200 kg di caffè scaduti  da diversi anni, parzialmente nascosti da alte pile di cartoni e stoccati nei pressi di una tramoggia aperta sulla linea di confezionamento di caffè macinato. Sequestrati anche 800 kg di caffè confezionato con involucri nei quali erano indicate come ditte produttrici, nomi di aziende chiuse e quindi inoperative da anni. Inoltre l’attivitàè stata sospesa dall’AUSL poiché la struttura in cui si operava versava in condizioni igienico-sanitarie e strutturali carenti, con sporcizia diffusa ovunque, pavimenti in calcestruzzo non lavabili e deteriorati, distacchi di intonaci dalle pareti macchiate da infiltrazioni d’acqua e la pioggia cadeva dal tetto danneggiato e mai ripristinato.

·      In un’altra azienda del bolognese sono stati  sequestrati oltre 3.000 kg di caffè con scadenza superata da anni, rientrati dalla grande distribuzione. Le suddette diverse tipologie di caffè, dal decaffeinato all’arabica più pregiata, venivano  estratte dalle vecchie confezioni e sversate indistintamente nei silos per diventare poi parte integrante, con percentuali anche superiori al 50%, di nuovo prodotto confezionato come caffè convenzionale. Trovati anche bidoni coi rifiuti alimentari e residui di cibo andato a male, all’interno del delicatissimo locale di tostatura, considerato off-limits per i non addetti e nel quale è assolutamente vietato mangiare e bere.

Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bologna nell’intera operazione, non limitata al bolognese,  ha sospeso attività per un valore di circa 11.000.000 euro, ha sequestrato oltre 35.000 kg di caffè (del valore di circa 820.000 euro) ed elevato sanzioni amministrative per un totale di 28.000 euro.

2 commenti:

  1. al cuntaden ed sotta3 maggio 2024 alle ore 22:16

    Ma esistono ancora persone e ditte ONESTE ???????
    Ovunque vengono svolti controlli si evidenziano azioni malavitose.
    Basta abbiamo il DIRITTO di essere rispettati e PRETENDIAMO di essere tutelati non solo con i controlli ma anche con pene ESEMPLARI.

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