Maria Francesca Carbonaro, candidata alle elezioni comunali, accusata di parentele mafiose, annuncia querele e dichiara: "Per fortuna parlano le carte di un tribunale, che invito tutti a verificare"
La notizia circolata stamane ha scosso la comunità
marzabottese che si prepara all’imminente consultazione elettorale per il
rinnovo dell’amministrazione comunale. L’associazione ‘Libera Bologna’, organizzazione
contro le mafie presieduta da don Ciotti, ha lanciato l’allarme su quella che
definisce ‘la preoccupante situazione che riguarda la candidata sindaca della
lista Marzabotto Civica, Maria Francesca Carbonaro’, già consigliera comunale
del Centro destra del Comune. Libera rileva che Carbonaro è imparentata con uno
storico boss dell ‘Ndrangheta , Antonio Cordì, condannato all’ergastolo e arrestato
da latitante alla fine degli anni novanta. Ma non è finita qui: la candidata,
prosegue Libera, ha ‘preoccupanti legami
famigliari’ essendo sposata con Franco Maiorana, coinvolto nel processo contro
la cosca dei Cordì con la contestazione del reato di usura per il quale sarebbe
stato condannato a due anni di reclusione.
Le reazioni a questa ‘ultim’ora’ sono state già rese pubbliche e riportate dai media locali . La sindaca Valentina Cuppi si è detta sconcertata: “ Vedere accostati i termini Mafie e ‘Ndrangheta’ al nome di Marzabotto fa rabbrividire. Dopo anni e anni dedicati all’impegno per la legalità, alla lotta alle Mafie e alle infiltrazioni mafiose al nord, ce le ritroviamo qui' ha scritto su face book la Cuppi, ex presidente PD e candidata del Centro Sinistra alle prossime elezioni comunali e ha colto l’occasione per ringraziare Libera per il ‘prezioso lavoro di monitoraggio'.
La risposta alle accusa di Maria Francesca
Carbonaro non si è fatta attendere e in una nota inviata agli organi di stampa
scrive:
“Quando la paura di perdere queste elezioni ti acceca la mente e non ti resta che giocare sporco per infangare l’avversario. Questo sta succedendo in queste ore a Marzabotto quando si parla di fuga di notizie, dopo 15 anni, e si paventa uno scoop con dicerie, post Facebook e articoli di giornale che riportano frammenti di indagini: fra parentesi contro tutti loro si procederà entro oggi ad esplicita denuncia per diffamazione aggravata!
L’articolo di un quotidiano pubblicato oggi è sicuramente di forte impatto, fa inorridire, colpisce, ma quanto colpirà quando tutto finirà in una bolla di sapone, grazie alle sentenze favorevoli dei tribunali che parlano chiaro? E chi può dire, tra i candidati a sindaco e consiglieri a Marzabotto, di non avere mai avuto denunce o peggio condanne penali? Io sì, posso affermare a testa alta che la mia fedina penale è pulita. Certo a volte bisogna aspettare un po’ per dimostrare la propria estraneità ai fatti, cosa successa a mio marito nel 2012, e forse non basta una vita di correttezza morale e professionale a dimostrarlo, come è successo a me nata nel 1981 e laureata in giurisprudenza a Bologna l’8 di ottobre 2003.
Da quindici anni sono cittadina di Marzabotto e non finirò mai di ringraziare i marzabottesi per avermi ospitata, senza chiedermi nulla, "Se incontri un viandante non chiedere da dove viene: chiedi dove andrà".
Così è stata la comunità di Marzabotto. Ho consegnato il mio futuro anche ai lavori più umili e dignitosi, facendo la cameriera e la babysitter, avevo solo voglia di (ri)cominciare una storia di pace interiore e riscatto sociale. Se fossi stata così come descritta, con malvagità e pregiudizio, potevo rimanere in altra parte d'Italia e non subire torti ed ingiurie; invece ho scelto la vita e la speranza di un mondo migliore.
Quante persone come me, si sono ritrovate ad un bivio nella loro vita: o così, o vita nuova. Io ho scelto la seconda, senza alcuna incertezza; ho preferito seguire l'esempio di Peppino Impastato e di quanti basano la solidarietà e la speranza come palestra di vita. Lungo questo percorso continuerò le mie battaglie per difendere gli ultimi e gli esclusi, soprattutto dal pregiudizio. Ma mi rendo conto che sicuramente non basterà una vita per lavare via il gesto di chi ha gratuitamente infangato ed oggi perpetra ai miei danni, e ai danni della mia famiglia, una ingiustizia abnorme, non comprendendo come una parentela lontana a chicchessia, non mi ha influenzata e non ha di certo cambiato la mia correttezza di vita e la mia dignità, anzi.
Parlano i fatti non le parole e per fortuna parlano le carte di un tribunale, che invito tutti a verificare".
Maria Francesca Carbonaro
PER LA CASSAZIONE, OFFENDERE L’AVVERSARIO POLITICO, SEPPURE IN CAMPAGNA ELETTORALE, CONFIGURA UNA IPOTESI DI DIFFAMAZIONE (ANCHE AGGRAVATA) COMMENTO ALLA SENTENZA N. 19181/2022
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RispondiEliminaLa storia insegna che demonizzare l'avversario non fa vincere le elezioni!!!
Dunque se la signora Carbonaro se ne fosse stata silenziosa e in disparte, senza disturbare o preoccupare il partito democratico candidandosi con una lista avversaria, a Marzabotto non ci sarebbero state, o nessuno avrebbe saputo di, ipotetiche per ora, infiltrazioni della criminalità calabrese, verrebbe da pensare stando alla singolare tempistica con le quali vanno alle stampe le ricerche di Libera.
RispondiEliminaLe questioni segnalate meritano certamente doverosi chiarimenti così come meritano più di una riflessione le tempistiche con le quali Libera e il Partito Democratico offrono alla stampa i risultati di queste loro ricerche, come le definisce in un post Libera stessa.
RispondiEliminaLA PAURA di perdere le prossime elezioni, questo l'architrave su cui poggia l'accordo trovato fra Cuppi e Battistini.
RispondiEliminaLIBERA E IL P,D, MI RICORDANO UN FILM DI TANTI ANNI FA, DIO MIO COME SIAMO CADUTI IN BASSO,
RispondiEliminami sembra alquanto fuori luogo il paragone a Peppino Impastato di cui oggi cadeva l'anniversario dell'assassinio.Peppino si ribellò alla sua famiglia e la combattè con una forza impressionante restando nel suo paese,non mi pare che la Carbonaro sia rimasta li e non mi pare che abbia mai partecipato a manifestazioni contro la mafia che certamente non sono mancate a Marzabotto.in merito alle sentenze di assoluzione è possibile mostrarle anzichè annunciarle e basta?e sopratutto siamo proprio sicuri che alla Cuppi e a Libera non sia arrivata una bella imbeccata da chi un tempo......!!
RispondiEliminaCi sono diversi comportamenti non proprio lineari compreso il fatto che in tanti aspettassero l'articolo,a destra e a sx.buon voto
Cara dott. Carbonaro , l’unico modo conosciuto in questo momento di fare propaganda elettorale è stato questo. Diffamare lei. Campagna che verra apprezzata’? ho dei dubbi, Marzabotto non ha apprezzato , e per qualcuno la campana suona un tocco stonato. Non è democratico quello che è stato fatto, quello che le hanno fatto. Cio’ che vediamo ora non sono campi democratici, ove si gioca una partita alla pari , ma sono orti e orticelli. Dove hanno seminato discordie .Forse Ignari che sta per venire il grande freddo del Nord e tutto gelerà soprattutto perché hanno colpito una candidata Mamma esattamente come l'altra candidata .
RispondiEliminaBuongiorno, l’ultimo commento mi ha fatto riflettere.
RispondiEliminaCaro anonimo io sono tra quelli che non hanno apprezzato questo modo di fare politica. Rimpiango gli anni passati, Rimpiango L’Ing. ROMANO FRANCHI, uomo e politico corretto. Mai e poi mai sarebbe sceso così’ in basso. Uomo con quell’ideologia di sinistra che a Marzabotto non esiste piu’.
Dottoressa Carbonaro come donna e mamma le voglio porgere almeno le mie scuse e dirle che mi dispiace .
Buongiorno.
RispondiEliminaVoglio esprimere il mio pensiero
E’ da mercoledì’ che sento suonare una campana stonata.
Mi sono chiesto: Cosa succede, cosa sta succedendo? Perché temiamo tanto la lista capeggiata dalla signora Carbonaro? La temiamo fino al punto di infangare un’intera famiglia, minori compresi . No, non sono più’ d’accordo con questo sistema, non mi appartiene più
E come diceva l’anonimo precedente rimpiango Romano Franchi, uomo che nei suoi mandati si è fatto stimare da tanti, anche da una parte che politicamente non la pensava come lui. Signora Carbonaro, non la conosco, ma voglio dirle anch’che sono dispiaciuto.