La procura ha dato il nulla osta. Prime esequie in Sicilia
Con la procura di Bologna che ha dato il nulla osta
per la restituzione delle salme di alcune delle vittime della strage di
Bologna, dalla prossima settimana si potranno celebrare i funerali.
Il primo a essere fissato è quello di Vincenzo Franchina, 36
anni, la vittima più giovane del disastro della centrale di Bargi.
Era sposato da poco più di un anno ed era padre da
appena tre mesi.
Con la moglie Enza, anche lei originaria di Sinagra
(Messina), si era trasferito a Genova, lasciando a malincuore la sua Sicilia,
per lavoro. Era impiegato della Engineering srl di Mele, ed è morto a Suviana
insieme al titolare Mario Pisani e al collega Pavel Tanase.
La salma arriverà alla Chiesa Madre di Sinagra (Messina)
alle 9 e alle 16 sarà celebrato il funerale. Per la giornata, il Comune di
Sinagra ha proclamato il lutto cittadino.
Sui corpi delle vittime non è stata disposta l'autopsia
perché la procura ritiene chiara la causa del decesso. E' stato fatto dal
medico legale un esame esterno, con una tac e un esame tossicologico per capire
se, subito dopo l'esplosione, le vittime possano aver inalato delle sostanze
letali o comunque tossiche. (ANSA)
Rispetto oggi per le vittime e condoglianze alle famiglie ma è tempo anche che si faccia chiarezza con la massima trasparenza da parte di chi dovrà fornire tutte le informazioni utili alle indagini tecniche
RispondiEliminaDetto questo, direi sia l’ora di smettere di pensare che i presupposti necessari e sufficienti per svolgere determinate attività (ad elevata potenziale magnitudo) siano solo quelli di affidare i lavori a personale considerato capace ed esperto con gli opportuni requisiti tecnico professionali in regola
Ci vogliono le valutazioni del rischio specifiche che prendano in considerazione anche gli eventi anomali e impattanti dal punto di vista della sicurezza e soprattutto le procedure fatte con dovizia di particolari tecnici che siano uno strumento di lavoro per chi è esposto ai rischi , e non solo pezzi di carta fatti perché lo richiede il testo unico sulla sicurezza e ci vuole un Preposto responsabile e consapevole che vigili sulla ferrea applicazione di queste procedure da cui nessuno può esimersi dal non doverle applicare
E se le condizioni di sicurezza non ci sono lo stesso preposto deve interrompere i lavori anche se tutto ciò ha un costo economico per le imprese
Quanti incidenti mortali dovremo ancora leggere sui giornali prima di cambiare il nostro modo di vivere ogni giorno il luogo di lavoro?
GRAZIE ANONIMO DELLE 15:16.
RispondiEliminaContinui a diffondere la cultura del cambiamento nel settore sicurezza, porterà CERTAMENTE meno incidenti mortali o invalidanti.......e meno spesa sociale come logica conseguenza.
Cosa scrivete? Ci va in galera l'amministratore delegato di ENEL? O no? Secondo me no, allora parlate di niente.
RispondiEliminax 14/4/24 ore 23:09
RispondiEliminaCi dica Lei di cosa, dove, con chi, parlare per mettere in cantiere un nuovo modo di pensare alla sicurezza " tutto tondo " !!!!!
Le ne saremo grati per le Sue illuminazioni.
Con chi scorret cuntadein, va bain a zapper.
RispondiEliminaDott. Fabbriani mi meraviglio che siano approvati e pubblicati commenti come quello del 16 aprile ore 10 e 24.
RispondiEliminaCome siamo caduti in basso !