Storie ed immagini di Iago Corazza e Greta Ropa dai più remoti angoli della Terra alle pagine del National Geographic
di Martina Mari
Una serie di incontri multimediali ricchi di spettacolari immagini e
coinvolgenti racconti che ci condurranno tra le tribù più sconosciute, i riti
più segreti, le cerimonie più emozionanti e le culture più diverse.
Al mattino i fotogiornalisti incontreranno alcune classi delle scuole
primarie svelando loro i segreti e i retroscena dei reportage con cui hanno
realizzato documentari, libri e grandi monografie per National Geographic,
White Star e altri prestigiosi editori. La sera lago e Greta porteranno in viaggio
grandi e piccini alla scoperta degli angoli più segreti e misteriosi della
Terra.
Giovedì 11 aprile, alle 20.30, nella sala dell’ex Cottolengo di Gaggio Montano: ‘Abitare il mondo, viaggio nell'evoluzione dell'abitare umano.’
In un'epoca che sembra voler cancellare la fisicità degli spazi a favore dell'edificazione di territori virtuali condivisi in modo apparentemente democratico, in una realtà che tende ad accorciare le distanze e i tempi, il "luogo" lancia il suo ancestrale richiamo, non perde forza ma anzi rivendica la sua importanza simbolica e generativa riaffermandosi e pretendendo una nuova e urgente identità. E' così che osservare questo caleidoscopio di soluzioni abitative escogitate, cercate, volute senza sosta dall'uomo per stare nel proprio mondo va aldilà di qualsiasi curiosità tecnica, ecosostenibile, sociale o strategica. Le abitazioni rappresentano una sorta di superficie intermedia tra il mondo interno e quello esterno dell'individuo, diventando delle preziose interfacce antropologiche per dare tempo all'uomo di decodificare la complessità del mondo. Adattate alla specificità del territorio, eco-compatibili più volte per necessità che per scelta, da sempre queste dimore rappresentano il guscio protettivo dell'uomo, lo contengono, lo preparano alle necessità sociali e pratiche della sua esistenza. Per questo parlare di abitare è forse il modo più interessante di parlare dell'uomo.
Mercoledì 17 aprile, alle 20.30, nella Casa della Cultura e della Memoria di Marzabotto: ‘Yemen.’
Un viaggio nella cultura millenaria di un paese magico, ricco di usi e
costumi la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Le incredibili architetture in argilla delle sue città e l'aspra bellezza
delle terrazzate montagne. Un salto a ritroso nel tempo e nella storia tra i
mercati di armi a cielo aperto, le coltivazioni di quat, i meravigliosi suq
ridondanti di merci di ogni tipo, dal deserto dell'Hadhramaut fino ai
coloratissimi mercati del pesce sul mar Rosso. Un reportage che delle fantastiche
mura di Sa'dah, inaccessibile al turismo per i violenti combattimenti,
attraversa la spettrale Ma'rib e il regno della regina di Saba. Shibam, la
Manhattan del deserto, che con i suoi grattacieli di mattoni di fango
essiccato, è l'esempio più affascinante e meglio conservato dello stile
architettonico yemenita.
Giovedì 18 aprile, alle 20.30, nella biblioteca comunale di Vergato: ‘ People at Work - Gente al Lavoro.’
Questa presentazione vuole essere, oltre che uno sguardo antropologico
sulle attività dell'uomo, un omaggio al lavoro che passa ancora attraverso il
fare utilizzando le mani ed il corpo e insinuandosi negli spazi della vita
quotidiana. E davanti all'obiettivo fotografico, il fare diventa creatività,
genialità, energia. Molti dei lavori che appartengono al mondo moderno sono
oramai slacciati da qualsiasi gesto fisico nonché dall'oggetto finale prodotto.
Per questo abbiamo deciso di documentare il lavoro dell'uomo nei paesi che
abbiamo attraversato, perché nel mondo dell'informale, pur con la sua non
ufficialità e la mancanza di tutele o di autorizzazioni, il lavoro torna ad
essere lavoro rappresentando ed identificando l'uomo che lo svolge. Ed è qui
che le mani degli agricoltori, degli artigiani, dei meccanici, dei sarti, degli
ambulanti operano instancabili per sostenere la comunità e garantire un futuro
alle proprie famiglie.
PER INFORMAZIONI: 345.4725895 francesca.marchi@unioneappennino.bo.it - crinali@unioneappennino.bo.it
A che serve sapere tutto su posti come lo Yemen, quando non sappiamo niente sulle vere origini ebreo-ashkenazite di Bologna che ancora oggi determinano molti usi dei bolognesi.
RispondiEliminaIl patriottismo è morto, ci sono solo ribelli e tiranni ora, il cittadino comune non ha scelta, è un ribelle perchè non può essere un tiranno, nessuna via d'uscita, solo illusioni.
RispondiEliminaEh, OK. ...vut n'a cicles?
RispondiEliminaAl destino non manca il senso dell'umorismo (matrix) 05.33 il tuo ti farà piangere.
RispondiEliminaSocmel ! ...mo pur dij auguràz i'm màndan !
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