giovedì 7 marzo 2024

Guasti sulla linea ferroviaria Porrettana, incontro in Regione con Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia Tper, i sindaci del territorio e il comitato pendolari. Si parla di class action

 Corsini: “Una situazione vergognosa. Pretendiamo rispetto per chi ogni giorno deve muoversi e ha il diritto di avere un servizio serio e affidabile. Chiediamo a Rfi di rimborsare chi in questi mesi ha subito ritardi e cancellazioni. Siamo pronti ad appoggiare e ad affiancare i pendolari in una eventuale azione legale”



“È vergognoso che si continui a mostrare indifferenza per i ripetuti guasti che gravano sulla linea ferroviaria Porrettana. Forse Rfi non ha ancora capito che la mancanza di attenzione a una infrastruttura di loro proprietà e gestione sta mettendo in grave difficoltà, ogni giorno, pendolari e famiglie. La misura è colma, pretendiamo rispetto per chi ogni giorno deve muoversi per lavoro e studio e ha il diritto di utilizzare una linea che, come Regione e per la parte di nostra competenza, abbiamo potenziato in questi anni con nuovi treni e servizi, investendo ingenti risorse pubbliche. Per questo chiediamo intanto a Rfi di risarcire il costo dei biglietti a chi, in questi ultimi mesi, ha subito gravi ritardi o cancellazioni dei treni. E siamo pronti ad affiancare i pendolari in una eventuale class action”.

Così l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità, Andrea Corsini (nella foto), ha aperto l’incontro questa sera con le parti operative e politiche coinvolte nella tematica. Appuntamento voluto dall’assessore per chiedere in modo fermo una soluzione ai continui disagi della Porrettana, una linea ferroviaria che fa parte del trasporto regionale e sulla quale la Regione ha attivo un contratto di servizio con Trenitalia Tper, ma dove la gestione è in capo a Rete ferroviaria italiana che deve rispondere dei continui guasti che causano a cascata ritardi e cancellazioni.

E proprio sui guasti si è concentrato Corsini: “Non esiste solo l’Alta velocità, le linee come la Porrettana sono fondamentali per la mobilità sostenibile delle persone, al servizio di territori densamente popolati e strategici. E se le risorse per porre rimedio a una situazione intollerabile non ci sono, mi chiedo perché non utilizzare i fondi Pnrr per dare finalmente una risposta positiva al raddoppio della linea che, come Regione, chiediamo da anni”.

“Il 18 marzo incontrerò l’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio- ha annunciato l’assessore- perché abbiamo bisogno di risposte e di una strategia concreta su questa e altre linee. Porterò al tavolo anche la voce del Comitato della Porrettana. Noi siamo al fianco dei pendolari, da anni abbiamo puntato sul treno come mezzo di trasporto sostenibile. Ricordo che abbiamo investito già 750 milioni di euro per il rinnovo completo della flotta, senza contare l’elettrificazione delle linee e i fondi per la sicurezza dei viaggiatori. Questo impegno non deve essere reso vano e, soprattutto, la Regione non può essere chiamata in causa per disagi che, non solo ha fatto di tutto per risolvere, ma sui quali non può neppure intervenire. La linea ferroviaria purtroppo non è di nostra proprietà e gestione e ora bisogna davvero che chi deve investire lo faccia: di tempo se n’è perso già abbastanza”.  


La consigliera regionale di Fratelli D’Italia Marta Evangelisti (nella foto) aggiunge chiedendo anche le dimissioni dell’amministratore delegato di RFI:

“Finalmente anche l’Assessore Corsini viaggia sui nostri stessi binari e manifesta l’intenzione di richiamare alle proprie responsabilità RFI, convenendo con quanto gli abbiamo chiesto da tempo, non ultimo ieri, rispetto a un intervento sulla situazione della linea ferroviaria Porrettana. Infatti con il deposito dell’ennesima interrogazione, abbiamo domandato all’Assessorato come e  se intenda far indennizzare l’utenza colpita dai disagi relativi alla tratta ferroviaria in argomento. Ad oggi riteniamo che ciò non sia più sufficiente, stante le condizioni in cui versano le tratte, in primo luogo proprio la Porrettana, ma anche le linee che da Bologna portano in Romagna. Il minimo, stante la situazione, sarebbe  chiedere le dimissioni dell’amministratore delegato di RFI che ad oggi  oltre a non risolvere nulla non si è neppure scusato”.

 


Infine Valerio Giusti (nella foto) del Comitato Ferrovia Porrettana precisa:

"Alla presenza di Regione, Città metropolitana, RFI, Trenitalia Tper e di quasi tutti i Sindaci del nostro Appennino, riuniti questa sera in videoconferenza, il Comitato è intervenuto ribadendo la drammatica situazione che denunciamo quasi quotidianamente; disservizi che assillano i pendolari che subiscono continui ritardi e cancellazioni, aggravate dalla mancanza di tempestive informazioni e bus sostitutivi. La Direzione regionale infrastrutture di RFI ha risposto ricordando che il personale interviene in maniera tempestiva per risolvere guasti che, a volte, dipendono da cause esterne alle aziende ferroviarie e ha promesso di migliorare l’informazione che risulta latente anche per loro... (figuratevi per i pendolari…) Il sindaco di Vergato è intervenuto ponendo il problema sull’opportunità di procedere col progetto di linea passante Porretta-Pianoro che partirà col cambio orario del 9 giugno, mentre il vicesindaco di Alto Reno Terme ha denunciato i pesanti disagi e disservizi subiti sia dai cittadini più lontani che abitano nelle località di crinale, che da quelli della cintura bolognese che mettono a rischio la mobilità dei cittadini della Valle del Reno, sottolineando l’intollerabile ricaduta sulle attività didattiche dei plessi scolastici del nostro appennino. L’Assessore ha comunicato che la Regione avvierà un supplemento di indagine sugli effetti della linea passante Porretta-Pianoro affinché questa opportunità non si trasformi in un boomerang per gli utenti. Come Comitato abbiamo ribadito che la fragilità della linea risulta attualmente incompatibile con questo importante progetto che potrebbe minare la già precaria puntualità oltre alle negative ripercussioni su lavoratori e studenti causate dall’anticipo degli orari di 15 minuti e abbiamo chiesto che la Regione non si prenda la responsabilità di partire il 9 giugno senza vere garanzie per gli abitanti della Valle del Reno. Abbiamo nuovamente sollecitato la costituzione di un tavolo tecnico regionale sul tema dell’informazione agli utenti e contestato la rilevazione delle percentuali di puntualità perché sono relative esclusivamente ai treni circolanti e non tengono conto delle continue soppressioni che risultano nascoste da questa statistica. I treni soppressi, infatti, non sono rilevati dalle statistiche relative ai ritardi e, addirittura, cancellare un treno in forte ritardo, migliora drasticamente le percentuali di puntualità trasformando il danno in una beffa. Al tempo stesso abbiamo ribadito che siamo convinti che il personale di RFI intervenga sempre tempestivamente ed efficacemente per ripristinare i danni della linea ma questo non è sufficiente: serve un piano di manutenzione straordinaria che non costringa ogni giorno a intervenire per le continue emergenze. Non c'è stato il tempo per poter affrontare i problemi legati alle interruzioni estive, sicurezza e bus notturni, temi per i quali chiederemo un confronto nelle prossime settimane”.

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