Invito alla massima cautela: Arpae non interviene nelle case dei cittadini per controllare depuratori d'acqua né per altri motivi
Sono stati segnalati in questi giorni tentativi di truffe da parte di persone che si sono presentate telefonicamente come operatori Arpae. L'Agenzia ribadisce che nessuno dei suoi tecnici effettua controlli su depuratori ed erogatori di acqua di privati cittadini né di altro tipo nelle case. I tecnici Arpae non entrano mai nelle case private, se non su appuntamento per richieste da parte degli interessati.
Invitiamo tutti alla massima cautela e a segnalare
alle forze dell’ordine eventuali persone sospette che si presentano
come operatori Arpae.
(Richiesto da Dubbio)
LA LEGGE SUL RIPRISTINO DELLA NATURA È UNA FOLLIA
RispondiEliminaIl parlamento europeo ha adottato (https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20240223IPR18078/nature-restoration-parliament-adopts-law-to-restore-20-of-eu-s-land-and-sea) una legge per ripristinare gli habitat naturali, adesso dovrà essere adottata dal consiglio europeo, e poi sarà pubblicata.
1) ANNIENTARE LA NOSTRA TERRA
Il testo della legge si può leggere cliccando qui (https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2024-0089_EN.html). L'obiettivo iniziale è ripristinare il 30% delle aree degradate che riguardano terre, coste e mari (art. 4 e 5), e del 90-100% entro il 2050. L'art. 6 sancisce che la costruzione di centrali per fonti di energie "rinnovabili" si presume essere sempre l'interesse pubblico prevalente, quindi di fatto questo articolo autorizza gli espropri se vengono condotti con lo scopo di installare centrali di energie "rinnovabili".
L'art. 9 sancisce che bisogna ripristinare i collegamenti naturali tra i corsi d'acqua, e quindi rimuovere alcune dighe assicurandosi che entro il 2030 almeno 25mila km di fiumi liberi di scorrere all'interno dell'UE. Un altro attacco all'agricoltura, perché le dighe servono anche per immagazzinare acqua per irrigare i campi. L'attacco diretto però c'è nell'art. 11, dove si pretende non solo che gli agricoltori ripristinino le paludi al 30% entro il 2030 e al 50% entro il 2050 con la scusa della lotta alle emissioni di CO2, ma che parte dei loro terreni abbiano "paesaggi ad alta biodiversità", cioè non possono essere coltivati. Per raggiungere questi ed altri obiettivi presenti nella legge, ogni Stato membro deve dotarsi di un piano nazionale di ripristino della natura (art. 14), ma occorre anche mappare tutte le aree che dovranno essere trasformate in centrali "rinnovabili", e che diventino operative al più presto. I piani devono essere sottoposti (art. 16) e poi approvati (art. 17) dalla commissione europea che potrà imporre modifiche al piano che dovranno essere rispettate da ciascuno Stato membro.
2) NON LASCIAMOCI INGANNARE
L'Europa ha già un programma per salvaguardare la biodiversità e difendere le aree protette, si chiama Natura 2000 (https://www.eea.europa.eu/themes/biodiversity/natura-2000), che consiste nella più grande rete al mondo di aree protette (https://www.eea.europa.eu/en/datahub/datahubitem-view/6fc8ad2d-195d-40f4-bdec-576e7d1268e4) nelle quali viene salvaguardata la biodiversità sia terrestre che marina e si tutelano le specie in via di estinzione. Per questa ragione la nuova legge di ripristino della natura è del tutto superflua, ed ha come unico obiettivo quello di attaccare l'economia agricola degli Stati membri imponendo nuovi oneri agli agricoltori e rendendo più difficile la coltivazione della Terra. Inoltre si tratta di una legge che va contro la natura stessa, perché consente di sacrificare gli ecosistemi naturali per installare centrali di energia green, infatti nell'art. 9 sulle dighe vi è una deroga per quelle barriere artificiali che servono per le centrali idroelettriche, inoltre l'art. 7 sancisce una deroga che permette di bloccare il ripristino della natura in quelle aree che sono necessarie per la difesa nazionale, come le basi militari. Se non vi basta, anche il WEF ha promosso la legge sul suo sito (1 (https://www.weforum.org/agenda/2023/11/eu-nature-restoration-law-ecosystem-2030/), 2 (https://www.weforum.org/agenda/2023/06/eu-legislation-nature-climate-crisis/)) sostenendo che è un'occasione per aprire un nuovo business da 10 trilioni l'anno e che anche gli altri stati dovrebbero prendere esempio dall'UE. La legge è la chiara espressione dell'obiettivo 15 dell'agenda 2030 (https://sdgs.un.org/goals/goal15), come indicato anche nelle premesse del testo (p. 7).
BURP !
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