Una
giornata di studio per discutere delle criticità dei territori montani e di
pianura e fornire nuove strategie attuative, alla luce di quanto successo in
Emilia-Romagna e Toscana negli ultimi mesi.
Si svolge martedì prossimo, 5 dicembre, dalle 9 alle 18.30, presso la Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna (Piazza Galvani 1, Bologna), la giornata “Risanamento e bonifica del territorio italiano nel centenario della legge forestale Serpieri”, organizzata dall’Accademia Nazionale di Agricoltura e il Comando Regione Carabinieri Forestali Emilia-Romagna, che vede i massimi esperti del settore a livello nazionale, rappresentanti i principali enti italiani, riunirsi per discutere le linee attuative per una nuova modalità di gestione del territorio italiano. Tra i numerosi ospiti saranno presenti i rappresentanti de l’Agenzia Italia Meteo, l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione tutela del territorio e acque irrigue (ANBI), il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), la Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali (FIDAF), l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani Emilia-Romagna (UNCEM), l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. La giornata sarà divisa in due sessioni, quella della mattina “La difesa del suolo, del bosco e della montagna” e quella del pomeriggio “Nuove criticità e possibili soluzioni nella lotta al dissesto idrogeologico”.
I saluti istituzionali della mattina saranno tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, Matteo Lepore, Sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Gianluca Galletti, già Ministro dell’Ambiente e Presidente di Emil Banca e dall’On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (collegato via streaming). Il pomeriggio sarà, invece, aperto dal saluto del Gen. B. Fabrizio Mari, Comandante Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna.
L’obiettivo della giornata è analizzare, partendo dal centenario del Regio Decreto 30 dicembre n. 3267 del 1923 “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani’, noto come “Legge Serpieri”, la situazione nazionale, oggi messa a dura prova dai numerosi eventi naturali che hanno colpito l’Italia. Le profonde trasformazioni del contesto socio-economico, che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi sessant’anni, hanno generato rilevanti riconfigurazioni dei sistemi territoriali di riferimento soprattutto in ordine al progressivo spopolamento e abbandono delle aree montane e la marginalizzazione dei contesti territoriali di riferimento. Infatti, come la “Legge Serpieri” offrì una prima sistemazione organica delle diverse disposizioni in materia forestale, con l’obiettivo di coniugare l’attenzione all’economia montana e la necessità di difendere suolo e territorio, attraverso l’ausilio delle competenze e delle professionalità dell’organizzazione forestale dello Stato, anche oggi i recenti eventi accaduti in Emilia-Romagna e Toscana risuonano come un campanello d’allarme, che necessita di essere ascoltato per prevenire il più possibile le criticità ambientali da affrontare nel prossimo futuro. Il pensiero di Arrigo Serpieri risulta, quindi, quanto mai attuale al fine di varare nuovi provvedimenti normativi in favore della montagna, bonifica dei territori e aiuto alle popolazioni che li abitano per rafforzare sia lo sviluppo sostenibile che la prevenzione strutturale delle zone a rischio ambientale.
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