La sua riqualificazione consentirà il ripristino del collegamento sentieristico tra Castel di Casio e Camugnano, grazie alla collaborazione e al contributo dei due Comuni, delle sezioni CAI Alto Appennino Bolognese e Bologna-Castiglione e dell'Ass. Camminatori Camugnanesi. Il restauro del ponte è finanziato dl GAL dell’Appennino Bolognese e dalla Bonifica Renana.
di Martina Mari
Fissati i ponteggi, partono i lavori di restauro di un simbolo dell’ Appennino bolognese.
Si tratta del Ponte di Castrola, classico ponte a schiena d'asino a cavallo
dell'antico percorso che collega i territori della valle del Limentra con le
valli del Brasimone, del Setta e del Bisenzio.
L'attuale manufatto
risale alla metà dell'800 ma si hanno notizie di un attraversamento del
torrente in questo punto già nel 1189 d.C., appartenente all’importante
Abbazia benedettina di Montepiano, posta proprio sul valico fra Setta e
Bisenzio. Da diversi atti di donazione risalenti all’epoca, conservati presso
l’Abbazia, è possibile dedurre la funzione strategica che il ponte ha
avuto nel Medioevo, così come il sovrastante castello del vicino
borgo di Castrola.
Il ponte, bene storico tutelato, versava
in condizioni pessime ed era a rischio di crollo. Dopo un piccolo
consolidamento provvisorio (effettuato dalla Bonifica Renana nel 2020), si dà
il via al restauro completo dell'opera: un ponte a schiena
d'asino, a campata unica, realizzato con blocchi squadrati di
arenaria locale e caratterizzato da un'elegante sagoma incurvata, con
appoggi massicci, in contrasto con il sottile spessore dell’arco in
chiave. L'orografia della stretta valle e le frequenti condizioni di piena
hanno determinato l'altezza del manufatto.
Il ponte era
funzionale allo storico cammino che, dai borghi di Caprara, Vigo
e Montovolo, nell'Appennino Bolognese, conduceva al porto della città
marinara di Pisa, meta di mercanti, pellegrini, crociati e viandanti.
Dopo una complessa
attività preventiva per fissare i ponteggi, parte ora il restauro vero e
proprio, con il consolidamento delle strutture portanti, la
ricostruzione di parapetti e selciato di transito.
Fortemente voluto
dai Comuni di Castel di Casio e di Camugnano (congiuntamente alle
associazioni locali, a Nuèter e al CAI), il restauro del Ponte di
Castrola comporta un investimento di 500 mila euro, resi disponibili per
il 90% dal GAL Appennino Bolognese e per il 10% dalla Bonifica Renana cui compete
anche la progettazione esecutiva (già conclusa) e la direzione
lavori. Il restauro del ponte è un intervento connesso
al recupero anche di 10 chilometri dell'antico percorso citato,
nel tracciato coincidente con il sentiero CAI 149 che collega il borgo di
Guzzano con la piazza di Castel Casio. Anche tale intervento è in fase di
realizzazione da parte della Bonifica Renana; entrambe le opere verranno
concluse entro la primavera del 2024.
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