Funzionalità e vocazioni per la comunità territoriale
di Martina Mari
Si è riunito questa mattina in municipio a Vergato
il Tavolo per la riorganizzazione ospedaliera, con particolare focus sul
presidio sanitario di Vergato. Nascerà il CAU, Centro di Assistenza in Urgenza,
destinato a snellire l'attività dei Pronto Soccorso. Sarà H24: una porta di
accesso delle urgenze sempre aperta, non una mera guardia medica in presenza,
ma una struttura evoluta nei protocolli operativi con un’interazione con il
reparto stesso, con la possibilità di ricovero nei casi che risultino idonei ad
essere accolti dalla struttura ospedaliera. Sarà un riferimento di rientro per
la ambulanze attivate dalla cittadinanza su casi che si dimostrano non
particolarmente gravi e quindi gestibili nei protocolli del CAU stesso.
Importanti gli investimenti in attrezzature
diagnostiche, in primis la nuova TAC che andrà a sostituire quella attualmente
in uso che a breve non sarà considerata idonea dai protocolli operativi per le
normative europee, a causa della trasmissione di radiazioni che sforeranno i
parametri dei nuovi standard indicati dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità.
“Dalla prima proposta tecnica che ci fu fatta ad
aprile - spiega il Sindaco di Vergato Giuseppe Argentieri - dove
sostanzialmente veniva trasformata la struttura dell'ospedale di Vergato in un
ospedale di comunità, con la perdita di tutta una serie di servizi collaterali
di diagnostica in urgenza e di accessibilità dei cittadini, situazioni di
difficoltà tra cui la perdita del reparto di medicina generale, la situazione è
ora molto evoluta, grazie all'interlocuzione istituzionale - spesso anche aspra
e forte - che ha visto nell’assessorato regionale alla sanità un interlocutore
fondamentale. Ora siamo arrivati a una situazione dove il reparto medicina
viene mantenuto e non solo: viene anche effettuato un concorso per i primari,
elemento fondamentale per la sua tutela. E’evidente che i timori ci sono, fin
dalla proposta della sostituzione del CAU al posto del Pronto Soccorso, ma
sostanzialmente quest’ultimo avrebbe avuto vita breve per tutte le criticità
che a livello nazionale - non solo in Emilia-Romagna - si stanno palesando,
quali la mancanza di medici specializzati nel settore. Questa forma, se bene
strutturata e organizzata, diventa garanzia per tutta la funzionalità
dell'ospedale stesso. Non ultimo ma fondamentale: la riattivazione dei servizi
di chirurgia ambulatoriale con una gamma delle attività e delle possibilità di
intervento a livello ospedaliero ambulatoriale, potenziata fino a 5.000
interventi l’anno. Il quadro è sicuramente molto interessante e i timori ci
sono dal punto di vista operativo perché le criticità che si sono palesate
negli anni passati non hanno permesso la realizzazione del piano di riordino
proposto nel 2017. Dobbiamo tutti essere responsabilmente propositivi nel dialogare
per sviluppare questi servizi nella maniera più efficiente ed efficace
possibile per i nostri cittadini”.
“Siamo qui a confrontarci con gli amministratori e
con i nostri interlocutori territoriali - aggiunge Raffaele Donini, Assessore
alle Politiche per la Salute della Regione EmiliaRomagna - perché vogliamo
accompagnare questa fase molto delicata della sanità territoriale. Stiamo
investendo sull’emergenza-urgenza per arrivare sempre più rapidamente a
prendere in carico i cittadini che hanno gravi problematiche di salute a
rischio vita. Per fare questo abbiamo investito risorse per la nuova flotta
degli elicotteri, per l’elisoccorso, voliamo anche di notte. E’ aumentato
moltissimo il loro utilizzo e stiamo realizzando piazzole di atterraggio in
tutta la regione: sono 270 e qualche tempo fa erano poche decine. Abbiamo il
medico Link in centrale 118, a supporto delle operazioni di soccorso. Abbiamo
una buona dotazione di mezzi avanzati di soccorso tra auto mediche e auto
infermieristiche. Sul piano invece della gestione dei casi che solitamente sono
di bassa complessità, codici bianchi e verdi, che sono il 70% in media - qui a
Vergato anche molti di più - degli accessi al pronto soccorso, vogliamo creare
delle strutture. Lo faremo riorganizzando la continuità assistenziale
attraverso una buona formazione, la dotazione di tecnologie di diagnostica,
attraverso la loro riorganizzazione, in modo da aprire dentro all'ospedale di
Vergato questi presidi H24, sette giorni su sette, che gestiranno praticamente
la quasi totalità degli accessi. Si potrà anche ricoverare a Vergato, come già
avviene oggi, e in più abbiamo intenzione di investire qui: fra qualche giorno
partirà il concorso per primario di medicina e quindi resterà certamente un
ospedale per acuti. Avremo la nuova TAC altamente tecnologica, in sostituzione
di quella attuale, e cercheremo di migliorare anche la chirurgia ambulatoriale
che riprenderà a pieno regime anche con una collaborazione con l'Istituto
Ortopedico Rizzoli”.
“Preso atto purtroppo della necessità di
riconvertire il Pronto Soccorso - conclude Alessandro Santoni, Presidente del
Comitato del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese - in questi
mesi abbiamo lavorato per migliorare la proposta complessiva. Ciò che però
chiediamo sono garanzie sul funzionamento futuro dell'ospedale, condizione
necessaria per dare servizi di qualità e per mantenere la fiducia dei
cittadini”.
Foto e intervista al sindaco di Vergato, Giuseppe Argentieri
Madoooonna che schifo.
RispondiEliminaA smascherare la questione dei pronto soccorso privati in Emilia Romagna è stata Valentina Castaldini, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna e capogruppo di Forza Italia, nonché coordinatore delle commissioni Pnrr. “Abituati alla narrazione della Giunta Bonaccini sulla sanità pubblica emiliano-romagnola da difendere a ogni costo, la delibera sull’accreditamento con all’interno l’autorizzazione dei pronto soccorso privati stride e non poco rispetto a quello che fin qui questa Regione ci ha raccontato”, dichiara Castaldini mettendo in mutande il Pd. Questa delibera, di fatto, permette a tutti i presidi ospedalieri privati e alle case di cura in tutta l’Emilia-Romagna di aprire e di vedersi accreditati e autorizzati anche eventuali pronto soccorso.
RispondiElimina"secondo i parametri europei" tutte balle per continuare la disgregazione dell'Italia. Accidenti all'EU e a chi ci ha fatto entrare.
RispondiEliminaCome no?
RispondiEliminaSecondo un’analisi di Bloomberg la Brexit sta costando a Londra 100 miliardi di sterline l’anno. Tutto questo provoca numerose difficoltà, dalla mancanza di investimenti all’incapacità delle imprese di assumere nuova forza lavoro e quindi di crescere. L'agenzia governativa Office for Budget Responsibility ha previsto che nei 15 anni successivi al 2016, la Brexit ridurrà il PIL pro capite del Regno Unito del 4%.
Con il continuo taglio al pubblico e con i favori politici per ritorno economico, alle società sanitarie private, sarebbe giusto non essere più gravati da tasse per il sistema sanitario generico, anzi che dico genericchissimo.
RispondiEliminaMa porca miseria, ma chi è che cita bloomberg, ma veramente pensa che sia una roba affidabile, è ovviamente schierato contro gli interessi dell'Italia, ogni dato emesso da questi infami è falso e tendenzioso. Uscire dall'EURO e allontanarsi da bloomberg è solo l'inizio per una ripresa economica di questa povera colonia americana. Bravo all'anonimo delle 11.44, PATRIOTA.
RispondiEliminaPatridiota, semmai.
EliminaMa porca miseria, ma chi è che cita bloomberg, ma veramente pensa che sia una roba affidabile, è ovviamente schierato contro gli interessi dell'Italia, ogni dato emesso da questi infami è falso e tendenzioso. Uscire dall'EURO e allontanarsi da bloomberg è solo l'inizio per una ripresa economica di questa povera colonia americana. Bravo all'anonimo delle 11.44, PATRIOTA.
RispondiEliminaQuindi la Brexit è stata una figata e gli inglesi sono tutti contenti di come sta andando fuori dalla EU?
RispondiEliminaAhahahahaah!!!
Insulto per insulto il commentatore delle 15.26-15.27 EUROMANEIDIOTA
RispondiEliminaEcco siamo arrivati allo "specchio riflesso", roba da seconda elementare.
RispondiElimina...soccia che borsa!
Ma ti sopporta qualcuno a casa?