L’oscar della innovazione assegnato al modello organizzativo delle Cliniche virtuali oculistiche
L’Azienda
USL di Bologna fa scuola a livello nazionale con un modello di telerefertazione
che garantisce ai pazienti il follow up in prossimità del domicilio, nonché una
maggiore aderenza alle terapie. Tra gli altri benefici anche la riduzione
dell’impatto ambientale dovuta al calo delle emissioni di CO2 per la
contrazione dei tragitti con cui i pazienti accedono agli esami oculistici.
Nell’ambito di FORUM Sanità 2023, il
più importante evento nazionale dedicato al tema della modernizzazione della PA
promosso dal gruppo Digital360, l’Azienda USL di Bologna è stata premiata a
Roma per lo sviluppo delle Cliniche virtuali oculistiche, soluzione selezionata
tra le più originali e innovative nel panorama italiano.
A ritirare il premio, sul palco
della sede congressuale della capitale, Francesca Quagliano – oculista
responsabile del progetto delle Cliniche virtuali, Pierfrancesco Ghedini,
Direttore dell’UO Tecnologie informatiche e di comunicazione, e Tullio
Bucciarelli dell’Ingegneria Clinica, in rappresentanza dell’ampio gruppo di
lavoro dell’Azienda USL di Bologna che ha reso possibile, ad oggi, la nascita
di 3 Cliniche virtuali oculistiche presso gli ospedali di Bazzano, Bentivoglio
e San Giovanni in Persiceto.
Scopo del premio FORUM Sanità 2023 è
stato quello di individuare i migliori progetti in ambito sanitario che si
basano su tecnologie all’avanguardia o capaci di mettere in atto modelli
organizzativi innovativi. “Per la selezione dei progetti vincitori sono stati
centrali gli elementi innovativi di processo, di supporto alle decisioni, di
integrazione ospedale-territorio” hanno spiegato gli organizzatori.
L’Azienda USL di Bologna è la prima
azienda sanitaria in Italia ad aver sperimentato il modello organizzativo delle
Cliniche Virtuali Oculistiche: Spoke diagnostici periferici, dislocati
strategicamente sul territorio ed inseriti in una rete di telemedicina Hub and
Spoke. Le Cliniche Virtuali rappresentano un innovativo modello di medicina di
prossimità oculistica, digitale e dematerializzata, che comporta consistenti
miglioramenti nella gestione dei pazienti e nella ottimizzazione del loro
percorso di cura.
Questo innovativo modello
organizzativo, che ha comportato per l’Azienda USL di Bologna un investimento
di circa un milione di euro, ha previsto l’acquisizione di strumenti di ultima
generazione e tecnologie all’avanguardia per consentire la telerefertazione dal
centro Hub che ha sede presso l’Ospedale Maggiore. In questo modo, i pazienti
con patologia oculare cronica possono eseguire esami e test diagnostici sul
territorio, interfacciandosi con gli infermieri e i professionisti sanitari
presenti nelle singole Cliniche Virtuali, ricevendo comodamente il referto sul
Fascicolo Sanitario Elettronico non appena refertato dal medico specialista
presente nel centro Hub.
Il progetto rappresenta dunque una
soluzione vincente su diversi fronti: garantisce il follow up dei
pazienti con patologie oculari croniche in prossimità del loro domicilio,
favorendone una maggiore adesione; rappresenta un vantaggio logistico e
organizzativo per pazienti e caregiver di soggetti fragili distribuiti
sull’intero territorio; consente un’ottimizzazione delle risorse aziendali
promuovendo peraltro la sostenibilità ambientale. Tra i benefici, infatti, si riscontra
anche la riduzione delle emissioni di CO2 dovute ai lunghi tragitti che,
precedentemente, i pazienti residenti fuori città dovevano percorrere per
accedere agli esami diagnostici, che un tempo era possibile eseguire unicamente
presso il centro Hub dell’Ospedale Maggiore. Non da ultimo, questa innovativa
soluzione organizzativa consente una reale continuità assistenziale tra
ospedale (dove il paziente viene seguito nella fase acuta) e territorio (dove
il paziente cronico esegue il periodico follow up), dando sostanza a quanto
delineato nel DM77.
“Siamo orgogliosi che alcune
innovazioni intraprese dall’Azienda USL di Bologna nell’ambito della
telemedicina possano fare scuola per altre Aziende sanitarie italiane. Colgo
l’occasione per complimentarmi con l’intera equipe aziendale che ha lavorato a
questo importante progetto, con l’obiettivo di migliorare ogni giorno i servizi
offerti ai pazienti di tutto il territorio bolognese”. Così ha commentato la
notizia del premio ricevuto Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda USL
di Bologna.
“Un riconoscimento prestigioso, che
ci riempie di orgoglio perché premia la capacità innovativa della nostra
sanità. Le nuove tecnologie, utilizzate nella maniera più efficace, sono
alleate preziose di una sanità che punta ad un costante miglioramento della
presa in carico dei cittadini e che mette i nostri professionisti nelle
condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro. La sanità pubblica e
universalistica è anche questo, e ne siamo molto fieri”. Così è intervenuto l’Assessore
Raffaele Donini, apprendendo la notizia.
Tutto molto bello, peccato che per una visita specialistica devo attendere fino al 2025.
RispondiEliminaOppure, dopo che mi hanno dissanguato per 40 anni con trattenute varie, tasse, balzelli e gabelle varie, dovrò rivolgermi al privato. C'è poco da esserne fieri caro assessore.
2025 ?!? Cosi tanto?!?
RispondiEliminaA me è andata di cu.o: me l'hanno data per novembre 2024.
Si lodano e si inbrodano, autopremiazione, senza vergogna.
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