Vittima del trasferimento a fondo valle della viabilità principale e dell’arrivo dell’era artigianale-industriale, la frazione cerca una nuova alba. Recuperata la corte del castello per eventi e feste
È di ieri la notizia che il castello di Medelana e il caseggiato agricolo che lo affianca sono stati liberati da rovi e sporcizia per poter accogliere a settembre la festa medievale.
E’ un piccolo-grande intervento che vuole invertire
lo stato di abbandono in cui versa la bella frazione di Marzabotto, vivace fino
agli anni ’50-’60, attraente e
accogliente lembo dell’Appennino, che si affaccia sul fiume Reno e guarda
compiaciuto la cintura cittadina bolognese, in particolare l’inconfondibile
santuario di San Luca.
Nella sua parte pianeggiante si accostava tutta la
sua ricchezza ambientale, produttiva e turistica. Il Casamento, ricco complesso
residenziale e agricolo, è stato un esempio di imprenditorialità appenninica,
su esso si affacciano la chiesa
parrocchiale, il castello Mercatelli e la mitica trattoria Il Termine, meta
regionale nel dopoguerra per il suo
notissimo ‘pollo alla creta’ e che ora resiste in modo caparbio quale faro di
un mare che pare sempre al buio. Le sue crescentine, speciali per la sapiente
cottura che le rendono particolarmente gradite al palato e digeribili, hanno il
merito di tenere viva la tradizione e rappresentare una storia plurisecolare che non
si vuole interrompere. La famiglia Monari che la gestisce da sempre meriterebbe
un grande riconoscimento.
Il castello, probabilmente sorto sulla base di
quello medievale, fu realizzato negli anni ’30 del secolo scorso. L’ultimo proprietario, l’ing. Mercatelli, non
avendo figli, lo lasciò con testamento
al Comune di Marzabotto.
L’ente subito si trovò in difficoltà per
l’impegnativo onere di gestione e tentò la vendita, non riuscita. Fu dato
allora in gestione a una cooperativa che vi realizzò un ristorante, attivo a
lungo con apprezzamento. Ma anche la cooperativa lo abbandonò.
Rimasto senza inquilino il castello divenne preda
dei saccheggiatori che lo spagliarono di
tutto, persino del noto grande spiedo realizzato dallo stesso ingegner
Mercatelli nella sua officina collocata nelle cantine. Pochi fortunati,
l’ingegnere era notoriamente misantropo, hanno potuto assistere alla cottura
della selvaggina al fuoco del grande focolare del castello, sul capace spiedo
mosso da un meccanismo a orologio.
Dopo la notte arriva sempre il giorno e la speranza è
che questa bella nuova iniziativa accenda il fuoco della rinascita. Medelana è
facilmente raggiungibile dalla città e ciò non è cosa da poco. Inoltre la
rinascita sarebbe il più bel regalo per la famiglia Monari.
Potrebbe interessarci,quando sarebbe l'evento?
RispondiEliminaCarloacquario74@gmajl.ckm
Si
RispondiEliminaIo sono nata al termine di medelana 1943 ho passato in estate dai miei nonni ora è rimasto mio cugino franco gli mando un abbraccio
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