lunedì 10 luglio 2023

Festa dell’Unità a Sasso Marconi fra politica, gastronomia e un amarcord

Il Covid è alle spalle e la voglia di rifarsi del tempo perso lievita il numero dei partecipanti.



L’onorevole Adrea De Maria si è confrontato in un dibattito con il popolo della sinistra della Valle del Reno alla Festa dell’Unità del Chiù a Sasso Marconi. I temi al vaglio sono stati quelli che animano oggi il confronto parlamentare, dalla difficile situazione lasciata in Emilia Romagna dal tragico passaggio del maltempo delle prime settimane del maggio scorso, al dibattito europeo legato ai migranti, fino ad arrivare al tragico confronto militare in Ucraina che pare non finire mai. Si è parlato inoltre degli equilibri partitici e delle alleanze cui si pensa per affrontare in modo adeguato i confronti ormai all’orizzonte delle europee e dei rinnovi delle amministrazioni degli enti pubblici. L’onorevole ha poi visitato le strutture della festa e ha incontrato i volontari, complimentandosi  per la buona organizzazione e per la qualità dei piatti proposti.

Ad allietare i convenuti, la voce sempre verde del mitico Maurizio Sandri che ai pezzi musicali  oggi di attualità inseriva quelli a lui più cari degli anni sessanta,  legati  al twist, al surf e all’ hully gully. 

Maurizio, l’ultimo in attività dei Figli dei Fiori, il complessino che con Franco e Renzo Corti alle chitarre, Moreno Cassani alla batteria, Stefano Passeri alla pianola e con le incursioni della chitarra dell’amatissimo ‘Partigiano’, diede immagine a quegli anni, dove pure la ribellione era forte, rivendicava una libertà individuale fin dalla fanciullezza e relegava i genitori a ‘matusa’ acuendo così il confronto e a volte lo scontro famigliare, ma tutto ciò sembra oggi ben poca cosa rispetto a quello che la cronaca spesso nera testimonia.

Tornando poi alla festa, la referente Tamara Battistini (nella foto) riferisce di dati positivi, quasi volessero anche dimostrare che il Covid non è più un freno. “Dati percentuali di confronto delle affluenze dalle Feste pre Covid non li abbiamo ancora, ma posso azzardare, sapendo di non scostarmi dalle realtà dei fatti, un aumento superiore al venti per cento,” riferisce e aggiunge: “Abbiano registrato già un sensibile incremento anche rispetto alla festa di maggio, la prima dopo la pandemia”.

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