venerdì 30 giugno 2023

Voragine sulla Porrettana nel centro cittadino di Sasso Marconi

 Rottura o  ritorno dal passato di rio D'Arca 




Sorpresa  ieri pomeriggio per i frequentatori del centro cittadino di Sasso Marconi: sulla Porrettana si era aperto una profonda voragine che rendeva  rischioso il transito sulla statale. 

Immediatamente è stato dato l'allarme e, anche se era la festa di san Pietro, santo patrono della parrocchia cittadina,  e il Comune era chiuso, si è provveduto a valutare se la ferita nel terreno si allargasse in una porzione più ampia di quella che appariva sull'asfalto e , rilevato che non vi era pericolo se non nel tratto sprofondato, si è provveduto  a transennare il buco  sull'asfalto e a segnalare il pericolo con la segnaletica adeguata. Il transito dei veicoli , anche se a senso unico, ha potuto continuare. 

L'interrogativo e divenuto quali fosse la causa che aveva eroso il fondo stradale. Per molti una rottura delle condutture idriche e per pochi, i più anziani, un ritorno, anche se sotterrano,   del rio D'Arca che si era ripreso il suo spazio. 

Fino alla fine dell'ottocento infatti il rio scendeva da via Castello, raggiungeva il centro cittadino e proseguiva poi su quella che ora è via Stazione fino ad arrivare al Reno. 

L'incremento residenziale del Borgo,  dopo la realizzazione del Santuario della Madonna del Sasso, ha poi suggerito di deviare il corso d'acqua su rio Gemese  ( la deviazione è all'inizio del caseggiato su via Castello), e di chiudere il percorso a valle che però è stato utilizzato per posarvi le tubature delle fognature. La voragine quindi potrebbe essere stata creata da un percorso sotterraneo ritrovato da rio D'Arca in queste ultime forte precipitazioni che hanno scombussolato tutto l'assetto territoriale e tramite una vena laterale essere giunto fino alla Porrettana. L'ipotesi però non ha riscontri tecnici. 

Stamattina gli operatori del Comune hanno chiuso il buco sull'asfalto. 

Un'ultima curiosità:  per deviare il Rio D'Arca è stato necessario aprire un varco sulla parete di tufo accanto a via Castello, e quel varco era stato adottato come rifugio dall'ultima senza tetto di Sasso Marconi. 

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