Sono oltre 160 le frane che hanno reso precaria se non difficilmente agibile la viabilità del Comune di Sasso Marconi. Se si aggiunge che altrettante, se non di più, sono quelle che hanno martoriato l’area boscata e coltivata collinare, l’immagine del disastro è sconfortante e diventa tragica se si mette in conto la catastrofe delle Gonzole dove una voluminosa valanga di acqua, rami e fango ha devastato il ristorante al punto da farlo dichiarare inagibile.
Accadimento simile quello che ha interessato via Sant’Anna e il torrente Olivetta. Qui in molti hanno dovuto abbandonare le abitazioni perché il rischio era incombente e una frana si è persino presa la fontana all’inizio della stretta valle, l’ultima del territorio collinare di Sasso Marconi.
Sarà ricordato
a lungo il maggio del 2023 per l’inatteso conto di ripristino ambientale che
bisognerà pagare.
Abbiamo interpellato l’assessore alla viabilità di Sasso Marconi, Alessandro Raschi ( nella foto) perchè
informi anche del prossimo futuro ‘targato
frane’ che aspetta i sassesi . “ "Stiamo ultimando il censimento, ” ha spiegato l’assessore.
“Abbiamo terminato comunque la prima
fase di interventi che era quella di liberare le strade dai blocchi che
richiedevano la chiusura e creavano casi di isolamento. E’ stata riaperta anche
via Campiano, anche se il transito è concesso
ai soli residenti. Il dissesto interessa ben 300 metri della via. Comunque non
ci sono più case isolate, tutte le situazioni estreme sono state risolte”.
Ora cosa si farà per tornare alla normalità?
“ Il Comune ha fatto il possibile e anche di più. E’
evidente che ora vanno liberate le strade da tutte le presenze anomale e
affrontati anche i casi impegnativi come i collassi di tratti di via. Non
sappiamo ancora chi finanzierà le situazioni particolarmente onerose che
richiedono una valutazione del geologo, il progetto e l’assegnazione dei
lavori. In questi casi i tempi non saranno ristretti.”
Perché Sasso Marconi non è nell’elenco dei comuni alluvionati, in cui vengono sospesi i pagamenti di servizi, tasse e mutui?
“Abbiamo segnalato lo stato del dissesto in cui versa tutto il paese. E’ il Governo che decide e ha ritenuto solamente le frazioni di Tignano e Mongardino in situazioni tali da essere inserite in questo elenco".
E la vicenda ‘Ganzole’, dove una importante attività di ristorazione è chiusa ‘per alluvione’ come finisce?
“E’ presumibile che la tematica sia trattata a
livello regionale. E una situazione non comune”.
Ci saranno
aiuti per i danneggiati ?
“ Sono già previsti e in via di distribuzione, rimborsi
per gli sfollati e per chi ha la casa danneggiata. E possibile ora chiedere
rimborsi per le famiglie e il Comune sul suo sito ha già pubblicato la
procedura e i moduli con cui formalizzare le richieste. Poi si dovrà valutare le responsabilità caso
per caso”.
Le responsabilità degli enti territoriali per mancata
manutenzione, compresi i comuni, è ormai sostenuta da molti, se non accertata ?
“ Il Comune di Sasso Marconi ha speso 1 milione e
250.000 euro per riparazioni e sistemazioni di dissesti, in questo mandato.
Certo che per i 346 chilometri di strada che insistono sull’area comunale, di
cui 180 comunali, non è molto”.
Allora ci dovremo abituare ai disastri da pioggia ?
“ Va rivista tutta la strategia di gestione territoriale per affrontare in
modo adeguato eventi come quello delle prime due settimane di maggio, che non debbono
più essere considerati occasionali”.
Le immagini ritraggono il Ristorante Ganzole dopo il disastro 'alluvione': una attività economica è stata chiusa e persi posti di lavoro: incredibile che l'accaduto passi fra i fatti di ordinario dissesto da maltempo.
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