giovedì 4 maggio 2023

Dopo i disastri ambientali del 3 e 4 maggio, Marta Evangelisti (FDI) e Diego Baccilieri (Uniti per l’Alternativa) propongono soluzioni per il futuro

Sburocratizzare le attività di manutenzione e cura dell’ambiente in Appennino e ritornare al controllo operativo di argini e viabilità  

 

“Occorre un ripensamento della gestione e della cura del territorio che parte dall’abbandonare quella visione bucolica in forza della quale non si interviene su nulla e se lo si vuole fare occorrono una marea di carte e procedimenti. Bisogna poi avere il coraggio di dire che la prevenzione non porta voti perché si tratta di un lavoro costante e dispendioso, spesso non sotto gli occhi e non spendibile elettoralmente, quindi da decenni abbandonata ad appannaggio di ciò che è più visibile e che porta più consenso,” sostiene Marta Evangelisti ( nella foto). “Hanno le mani legate anche i cittadini, soprattutto in montagna, quando vogliono intervenire nel bosco, scontando una legislazione regionale volutamente cavillosa che addirittura spesso impedisce il taglio se non a fronte di ordinanze comunali e impone veri e propri progetti anche e solo per il disbosco ad uso personale o appunto manutentivo. Perché si parte da lì, dalla manutenzione del suolo, che diventa poi quella degli argini in prossimità dei fiumi, ma anche della pulizia delle scoline e dei tombini anche in città. Rideremo, se la situazione non imponesse invece rispetto e cordoglio nei confronti di chi ha perso la vita e il proprio patrimonio, a leggere le dichiarazioni di quegli amministratori  che governano il nostro territorio, che parlano oggi di prevenzione e addirittura citano la fauna selvatica come concausa quando non accettano alcun tipo di piano di difesa nei confronti della stessa. Meno parole e più politiche concrete in materia agroforestale, più risorse a livello regionale per la difesa e la manutenzione del suolo da gestire anche con progetti di rete territoriale, snellimento delle procedure amministrative per l’utilizzo del bosco ed infine revisione delle funzioni dei consorzi di bonifica, questi alcuni suggerimenti che una politica regionale che vuole risolvere e non sempre correre ai ripari, potrebbe da subito porre in essere,” conclude la capogruppo FDI in Regione.

“Quanto successo negli ultimi giorni e ancora in parte in corso- commenta Diego Baccilieri (nella foto), capogruppo di Uniti per L’alternativa in Città Metropolitana - deve servire a comprendere che affrontare con decisione il tema della sicurezza idrogeologica è ormai ineludibile e non più rinviabile. Servirebbe una reale cabina di regia degli interventi che non sia solo emergenziale ma di effettivo coordinamento integrato degli interventi manutentivi dei diversi soggetti istituzionali sul territorio, sia di gestione - non soppressione indiscriminata - della presenza degli animali quali tassi, istrici, nutrie, ... ma altresì di creazione di maggiori spazi golenali a valle a fronte di un rimboschimento a monte dei corsi d'acqua. Va compreso il momento decisivo in cui ci troviamo, sennò saremo solo già in attesa della nuova emergenza”

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