A fine agosto partono i lavori per la manutenzione straordinaria alla galleria di Monte Mario. Un’altra tegola sull’esausta viabilità sassese.
Reso ora il tratto di vecchia A1 che fiancheggia
Monte Mario utilizzabile come bay pass per il traffico che dovrà trovare una via alternativa
alla galleria chiusa per manutenzioni straordinarie, partiranno a fine agosto o
al più tardi ai primi del prossimo settembre i lavori per l’impegnativo recupero
delle due canne.
Si partirà con la chiusura della canna sud: il traffico diretto a Firenze dovrà lasciare
la A1, entrare nel bay pass e rientrare in autostrada utilizzando il raccordo
al termine di monte Mario. Terminata la manutenzione alla prima canna, si
chiuderà la seconda, il traffico diretto a nord sarà convogliato nella canna
già recuperata, mentre quello sud continuerà a utilizzare il bay pass. Alla
fine dei lavori, che avranno una durata di circa due anni e mezzo (poco più di
un anno per canna), la situazione viaria ritornerà alla normalità attuale.
L’impegnativa manutenzione interesserà per lo più i
900 metri al centro di ciascuna galleria, ognuna delle quali misura 2100 metri,
che sono i più ammalorati. A causare il disastro sarebbe stato un fenomeno
geotecnico che porta a un rigonfiamento dell’argilla a contatto con i liquidi.
L’aumento dei volumi avrebbe determinato un innalzamento del fondo di scorrimento
e fessurazioni nella volta della galleria.
I tecnici di Autostrade, nella presentazione del
progetto di recupero avvenuta durante l’ultimo consiglio comunale, hanno spiegato
che il fenomeno è conosciuto e valutato da tempo ma a Monte Mario il processo
di rigonfiamento sarebbe avvenuto con una accelerazione particolare e
imprevedibile, tale da richiedere l’intervento straordinario che si attuerà.
Non mancano anche ipotesi diverse a spiegare l’ammaloramento, ma rimangono solo
ipotesi.
Diverse le domande dei consiglieri comunali e i
dubbi, il primo dei quali è appunto la calendarizzazione dell’intervento in
presenza di diversi cantieri in atto ( la speranza è che a settembre il ponte
Leonardo da Vinci sia recuperato e già riportato all’uso). Poi, si è
sottolineato l’aumento del traffico di mezzi di trasporto fra cui quelli
pesanti e sollevati interrogativi sulla collocazione dei materiali di risulta
della bonifica.
E’ stato precisato che il cantiere di Monte Mario
sarà attivo giorno e notte e si cercherà di non appesantire il traffico
ordinario diurno prevedendo i trasporti di materiale prevalentemente di notte.
Per i materiali non riutilizzabili, si provvederà al trasporto in discarica,
dove verranno bonificati e resi disponibili per un nuovo uso. Quelli recuperabili,
fra cui i cementi, saranno portati
all’imbocco della galleria, lavorati e riutilizzati in loco.
Ultima precisazione: la bretella di vecchia autostrada, che verrà utilizzata come alternativa alla galleria, al termine dei lavori non sarà restituita al traffico locale, come invece molti speravano, ma rimarrà a disposizione di Autostrade per affrontare eventuali future emergenze e questo ha alimentato il malizioso sospetto che le gallerie dovranno subire altri rilevanti interventi migliorativi.
Evidentemente il tratto delle gallerie di Monte Mario non era stato progettato bene se dopo poche decine di anni (3 ?) hanno bisogno di una manutenzione così impegnativa. Complimenti
RispondiEliminaUn branco di geologi rincoglioniti!!
RispondiEliminaBucano le falde, le dichiarano inquinate mentendo, e poi via si nuovo col cemento per fermare la natura, dovrebbero pagare cari queste cose criminali e invece continuano a fare soldi....
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