I convogli allungherebbero la tratta fino a Pianoro, evitando Piazzale Ovest. Ciò comporterebbe uno slittamento degli orari in avanti di 15 minuti. Dal 2025 una nuova corsa notturna.
Sul
sito del Comitato per la Ferrovia Porrettana si
legge:
E’ stato recentemente presentato uno studio, commissionato dalla Città Metropolitana, su un nuovo un servizio passante ferroviario che propone di allungare tutti i treni circolanti sulla linea Porrettana sino a Pianoro spostando in avanti di 15 minuti tutte le attuali partenze dei treni.
Abbiamo sollevato obbiezione e perplessità in merito ad alcuni aspetti, a partire dallo slittamento degli orari che impedirebbero a decine di lavoratori e studenti di raggiungere in tempo i luoghi di lavoro e di studio.
Giusto per fare un piccolo esempio, attualmente gli studenti del Montessori di Porretta Terme per rientrare a casa non possono utilizzare i treni ma i bus, riescono però a servirsi del treni negli orari di ingresso: con questa modifica gli orari dei treni e di scuola diventerebbero completamente incompatibili non solo per l’uscita ma anche per l’ingresso.
Allo stesso tempo, una parte rilevante di pendolari, a causa dello slittamento in avanti degli orari di 15 minuti, non riuscirebbe più a raggiungere in tempo i luoghi di lavoro mentre altri dovrebbero anticipare fortemente gli orari della propria partenza aumentando, di fatto, i tempi di percorrenza casa lavoro.
Poi ci sono gli aspetti legati alla situazione delle infrastrutture perché
nel piano non sono indicati investimenti dedicati: come pensano di far
viaggiare in orario i treni da Porretta a Pianoro quando non riescono a
ottimizzare una tratta “protetta” come la Porrettana? Cosa succederebbe ai
nostri treni mentre transitano dai binari centrali di un nodo ferroviario tra i
più fragili e delicati di tutta la nazione?
Temiamo fortemente che, per aumentare il servizio e offrire un treno ogni 15 minuti agli utenti metropolitani, sarebbero fortemente penalizzati centinaia di pendolari e studenti che, abitando nell’Alta Valle del Reno, non hanno altri strumenti per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio e correrebbero il rischio di aumentare disagi e disservizi senza alcun beneficio tranne la promessa di qualche treno notturno che è davvero l’unico aspetto positivo di tutta questa partita.
Nel corso della riunione abbiamo proposto, in subordine, che il progetto coinvolga in via sperimentale esclusivamente i treni della tratta Bologna- Marzabotto senza andare a penalizzare i cittadini più lontani che subirebbero solo disagi da questo progetto e senza cambiare gli attuali orari.
Allo stesso tempo abbiamo promesso alla Regione e alla Città Metropolitana di avviare un sondaggio tra i nostri utenti per fornire un feedback più consono e consolidi o rettifichi le nostre perplessità.
L’unico aspetto positivo è, finalmente, l’ipotesi dell’introduzione di un
treno notturno nei fine settimana a partire dal 2025.
La pochezza mentale degli amministratori della città metropolitana...
RispondiEliminaTanto lor signori certo non usano il treno.