C’è una rivoluzione tecnico-amministrativa in atto:
una nuova disciplina territoriale indicata come Piano Urbanistico Generale
(PUG) che gestirà i processi evolutivi di tutto il territorio comunale o meglio
dell’Unione dei Comuni di cui Sasso Marconi e Casalecchio di Reno fanno parte.
La gestione non sarà più pianificata come è avvenuto
fino ad ora. Il piano regolatore tradizionale indicava, per esempio, quali aree
erano edificabili e con quale indice di edificabilità. Con il PUG invece tutto
sarà gestito in linea con le indicazioni di principio generale e, solo
soddisfacendo queste, sarà possibile agire.
Le linee di principio sono tutte apprezzabili.
Ad esempio una di queste è ‘zero consumo di aree vergini’,
ma tale modo indefinito di proporli aumenta anche la discrezionalità: si sa che
i principi hanno a volte una lettura diversa a seconda di chi li interpreta.
Questa nuova gestione, come ha spiegato l’assessore all’urbanistica di Sasso
Marconi Gianluca Rossi, parte dall’Agenda Europea 20/30 che declina una serie
di azioni territoriali in linea con la direzione verso cui va il mondo ora.
Sono seguite a queste le prescrizioni volute dalla legge regionale del 2017 e quelle della Città Metropolitana.
Ora la materia
è al vaglio dell’Unione dei Comuni.
All’assessore Rossi ( nella foto) abbiamo quindi chiesto:
I comuni sembrano sempre più emarginati: sono chiamati
semplicemente a vagliare ciò che altri enti hanno già condizionato in modo
profondo.
“Non
è vero. C’è una serie di azioni comunali, in tutto quasi un migliaio, gestite
direttamente dai comuni con notevole autonomia”.
Nel PUG si parla molto di riqualificazione
urbanistica. E’ riferita solo al riutilizzo delle aree dismesse, come quelle abbandonate
dalle industrie ?
“No.
E’ possibile riconsiderare tutti i volumi della città o i vuoti, senza
limitazioni ma in modo che la proposta migliori la qualità dell’abitare”.
E le
riconversioni di edifici esistenti ?
“Le
riconversioni partono dalla valutazione delle necessità del territorio e dai
bisogni della Comunità. La finalità è
quella di riutilizzare l’esistente al fine di migliorare la qualità del vivere”.
C’è un confronto su tale opportunità in collina,
dove ogni possibilità di riconversione parrebbe esclusa.
“Ni.
Tutti i volumi esistenti in zona agricola possono essere classificati. Se
presentano le caratteristiche per essere classificati come bene architettonico,
di pregio e di qualità possono essere destinati a un nuovo uso. Ma ne rimangono
talmente pochi che questa ipotesi è molto limitata”.
Parliamo ora del suo progetto di riqualificazione
del centro cittadino di Sasso Marconi. E’ ancora in linea con le nuove
indicazioni ?
“Assolutamente
sì. Il progetto ha il polo di partenza nella piazza e di arrivo a Cervetta e
riqualifica l’intero tratto di
Porrettana compreso. Ora partiamo con interventi significativi nella piazza e
nel municipio. Il progetto ha nell’utilizzo dell’area che verrà liberata dal
trasferimento delle scuole Medie e nell’attuale parcheggio, la carta da giocare
per una risposta soddisfacente. Ma ciò sarà affidato agli amministratori del
prossimo mandato.”
Chi ve lo ha detto che la gente vuole sta roba? A chi lo avete chiesto? Chi vi ha autorizzato? State eseguendo gli ordini di chi? State mettendo in pratica il progetto di chi?
RispondiEliminaGianluca rossi parte da "AGENDA 2030" complimenti a lui, voi lo sapete cosa è l'agenda 2030? Informatevi, combattete queste persone che non lavorano per il nostro bene.
RispondiElimina