Bonvicini: «Costruire recinzioni permanenti per mettere in sicurezza territori e allevamenti, in collaborazione con Protezione Civile e Forze Armate, seguendo l’esempio di altri paesi europei»
di Barbara Bertuzzi
Si è dimostrata finora inadeguata la politica attuata nel Paese per contrastare la diffusione della peste suina africana e non ha dato alcun risultato neppure l’azione intrapresa dal commissario straordinario. L’ultima carcassa di cinghiale positiva alla PSA è stata rinvenuta solo qualche giorno fa a pochi chilometri dal confine tra Emilia-Romagna e Liguria.
Dal nostro
territorio parte ora la richiesta di una riunione ministeriale ad hoc per
salvaguardare la filiera suinicola che in regione conta circa 1200
allevamenti, 1,2 milioni di capi e una produzione lorda vendibile stimata in
307 milioni di euro. I prodotti a base di
carne Dop e Igp dell’Emilia Romagna esprimono in valore un patrimonio pari a
1,032 miliardi di euro su un ammontare complessivo nazionale di 1,930 miliardi
di euro. E la filiera regionale della carne Dop e Igp rappresenta il 53% del
fatturato nazionale.
È necessario un intervento tempestivo, servono nuove misure di sicurezza e contenimento in ambito nazionale, per contrastare la moltiplicazione inarrestabile dei cinghiali che sono il principale veicolo di diffusione della peste suina africana.
Confagricoltura Emilia Romagna si unisce alla richiesta
dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, per arrivare in tempi brevi alla
convocazione di un incontro ministeriale sulla PSA.
«Occorre agire in maniera ferma e decisa per eliminare lo spettro della
Psa in Italia, stanziare più risorse, costruire recinzioni permanenti per
mettere in sicurezza territori e allevamenti sotto il coordinamento della Protezione Civile e in collaborazione con le Forze Armate, seguendo l'esempio di altri paesi europei – sottolinea il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello
Bonvicini -. Si ritiene inoltre fondamentale procedere con la modifica della
legge nazionale sulla caccia (n.157/1992)
che risale a 30 anni fa. Salvaguardare
la filiera regionale delle carni e dei salumi dal pericolo Psa diventa un
obiettivo prioritario. Bisogna preservare
il patrimonio suinicolo, tutelare allevatori e agricoltori, difendere
produzioni e posti di lavoro».
TUTTE BALLE!!!
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