Lo rileva l'Autorità Nazionale Anticorruzione:
Il prezzo che le Regioni pagano per i farmaci nella metà dei casi è superiore ai prezzi di riferimento stabiliti dall’Anac. È quanto emerge dall’indagine conoscitiva effettuata dalla stessa Autorità: il 48% dei prezzi dei farmaci comunicati dalle Regioni ad Anac supera il prezzo di riferimento.
Dall’indagine
inoltre è emerso come l’80% della spesa riguardi un gruppo ristretto di venti
farmaci che più frequentemente (almeno nella metà dei casi) hanno superato il
prezzo di riferimento. Sono questi farmaci, secondo l’Autorità, che hanno maggiore
necessità di un ricalcolo del prezzo di riferimento che Anac a breve provvederà
ad aggiornare.
L’Autorità
ha elaborato un elenco dei farmaci acquistati più spesso a un prezzo superiore
a quello fissato da Anac indicando i principi attivi e mettendoli in ordine di
spesa complessiva sostenuta dalle Regioni in un anno: al primo posto c’è
l’Agalsodasi Alfa, utilizzato nella cura di malattie rare, seguito
dall’Azacitidina per la cura dei tumori, poi il Sodio Cloruro, quindi
l’Amfotericina, un antimicotico, il Risperidone, un antipsicotico,
l’Antitrombina, l’Atazanavir, un antivirale.
I dati
sono riferiti al 2019, ossia l’ultimo anno pre-pandemia, e sono stati acquisiti
tramite gli assessorati alla salute delle regioni. L’ultimo aggiornamento dei
prezzi di riferimento dei farmaci da parte di Anac risale al 2014. Anac
ora verificherà con le regioni le risultanze, lavorando a sistemi che rendano
più rapida e agevole la rilevazione.
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