domenica 23 ottobre 2022

La bomba di Sasso Marconi, residuato della seconda guerra mondiale, non esiste più.

 L'ordigno è  stato spolettato e la massa esplosiva trasferita in una cava a Pianoro per il brillamento


Tutto è andato come si sperava e senza intoppi. La bomba di 500 libbre di Monte Mario a Sasso Marconi, residuato bellico della seconda guerra mondiale, questa mattina è stata spolettata dai genieri del reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore e resa quindi innocua. 

L’involucro con la carica esplosiva è stato poi collocato su un mezzo militare e trasferito in una cava a Pianoro, dove, in assoluta sicurezza, verrà fatto brillare. 

La tecnica attuata dagli artificieri permette ora di contenere il danno in caso di scoppio accidentale con la realizzazione di una parete solida che abbraccia il luogo ove si trova l’ordigno. In caso di scoppio la potenza distruttrice si sfoga così verso l’alto. Inoltre gli artificieri possono avere l’aiuto di un robot  e quindi operare tenendosi a distanza. Si è persino in grado, sempre con l’aiuto del robot,  di staccare la spoletta dalla massa esplosiva con un forte gettito di sabbia, che, roteando più volte nel punto di attacco del porta spoletta lo distacca, rendendolo innocuo. 

La bomba è stata ritrovata durante i lavori per la messa in sicurezza di un versante della viabilità autostradale nelle vicinanze del casello  di Cinque Cerri.

Le operazioni di sgombero dei residenti (sei famiglie), compresi in un raggio di 468 metri dalla bamba, è stata portata a termine prima delle 7 del mattino, dopo di che sono entrati in azione gli artificieri  

E’ stato chiuso al passaggio l'R43, raccordo Sasso Marconi-SP64 Porrettana. Isolate poi una attività commerciale e la Centrale di potabilizzazione Hera di via Val di Setta.

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