Il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale ha restituito il prezioso dipinto del Seicento alla Chiesa di San Ruffillo di Bologna
Ieri, sabato 17 settembre, presso la Chiesa di San Ruffillo di Bologna, il dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna di Loreto in gloria di angeli con San Sebastiano e San Rocco”, è stato riconsegnato dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, al Parroco di San Ruffillo, Don Roberto Castaldi.
La
cerimonia si è svolta alla presenza dell’Arcivescovo di Bologna, S.Em. Card. Matteo Zuppi, del Presidente
del Quartiere Savena, Marzia Benassi,
della Storica dell’Arte addetta all’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi
di Bologna, Dott.ssa Anna Maria Bertoli
Barsotti, e dei rappresentanti dell’Arma Territoriale dislocati nel
capoluogo felsineo.
La pala d’altare a olio su tela, delle dimensioni di 267x172 cm, risalente ai primi del Seicento, dichiarata dispersa a causa dei gravi danni al patrimonio culturale subiti nel corso della Seconda Guerra Mondiale dalla Chiesa di San Ruffillo, è stata recuperata dal Nucleo TPC di Bologna nel mese di ottobre 2021.
L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri TPC dopo essere venuti a conoscenza, nel corso della regolare attività di controllo, della vendita, presso una casa d’aste italiana, di una importante pala d’altare di probabile provenienza emiliana.
Nonostante l’immagine dell’opera non fosse registrata
nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal
Comando TPC, i meticolosi accertamenti condotti hanno permesso di appurare che il
dipinto, benché fosse stato posto in vendita con la generica indicazione di “pala
d’altare di maestro marchigiano degli inizi del XVII secolo”, non era altro che
la preziosa opera bolognese “Madonna di
Loreto in gloria di angeli con San Sebastiano e San Rocco”, riconducibile
ai primi decenni del Seicento, realizzata, secondo i modi che rimandano agli
allievi di Ludovico Carracci, per essere collocata nella Chiesa di San Ruffillo
e rimasta conservata almeno fino alla fine del 1946 nella Chiesa di S.
Michelino di Bologna ove era stata trasferita in seguito alle citate vicende
belliche.
Per l’esito positivo della vicenda sono inoltre risultate importanti le ricerche storico-artistiche condotte dall’Arcidiocesi di Bologna, che attraverso la consultazione degli archivi ecclesiastici, poteva riscontrare sia l’avvenuta scomparsa del dipinto, come già riportato nella pubblicazione “SAN RUFFILLO MILLE ANNI DI STORIA” – Decennale Eucaristica del 18 maggio 1986, che l’antica iscrizione del bene nell’inventario storico dei beni dell’Arcidiocesi di Bologna (nello specifico di quelli appartenenti alla suindicata Chiesa), risalente al 20 agosto 1837 ed anche le schede di catalogazione dei beni artistici operata nel 1932 dalla competente Soprintendenza.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Marco Forte, hanno così permesso di confermare che l’opera, acquistata da oltre tre decenni da una famiglia felsinea che poi ne ha tentato la vendita nel 2021, era proprio quella trafugata da oltre settanta anni ai danni dell’Ente Ecclesiastico.
La
citata Autorità Giudiziaria, a parziale conclusione delle indagini, ha disposto
il dissequestro del prezioso dipinto, consentendo così all’Arcidiocesi di Bologna di restituirlo alla collettività proprio
in occasione della Festa della Parrocchia di San Ruffillo e di poterlo esporre,
dopo un necessario restauro, all’ammirazione dei fedeli.
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