Battistini : “ Non siamo nel regime di Mussolini”
Altro vivace confronto fra la maggioranza e il capogruppo di centro destra Morris Battistini ( nella foto) nell’ultimo Consiglio comunale.
A portare allo scontro, l’interpellanza della minoranza di centro destra sul ‘Reddito di Cittadinanza’ nella quale veniva messo sul banco degli imputati il provvedimento perché a giudizio degli estensori: “Deresponsabilizza poiché porta a rifiutare il lavoro , alimenta il delinquere poiché sono stati rilevati ben 26.000 abusi e dichiarazioni false. Sono risultate beneficiarie anche persone decedute”. I proponenti, dopo aver precisato di aver voluto portare il tema all’attenzione del consiglio prima della giornata di elezioni, liquidavano il provvedimento come ‘ assistenzialismo puro’ e auspicavano quindi che a questo loro giudizio si aggiungesse l’appoggio del Consiglio Comunale.
Alla interpellanza ha dato dettagliata risposta
l’assessora Simona Benassi che, dopo aver precisato che il provvedimento è stato
voluto per contrastare la povertà e le disuguaglianze e per favorire
l’inclusione sociale, ha riferito che i nuclei famigliare coinvolti nel
provvedimento a Marzabotto sono 22, per un totale di 76 persone, 35 donne e 41
uomini e che i beneficiari giungono al percepire il reddito dopo una attenta
indagine degli organi cui è stato affidato tale compito. L’aiuto che dà a chi ne ha diritto, a
giudizio dell’assessora, è un
provvedimento, non solo utile, ma irrinunciabile.
Il primo cittadino, Valentina Cuppi ( nella foto), a questo punto ha ricordato che a chi ha presentato una interpellanza è concesso solamente di dichiarare la sua soddisfazione o meno ed eventualmente trasformare l’interpellanza in mozione per una seconda discussione in Consiglio.
Battistini ha subito contestato la precisazione della sindaca, sostenendo che la
dichiarazione di soddisfazione o insoddisfazione poteva essere motivata e
argomentata, giudicando la limitazione proposta come una evidente volontà di
volerlo zittire. Ne è seguita una sua filippica in cui ha dichiarato: “Non
siamo in una dittatura, non siamo in un regime fascista,” a sostegno della sua
pretesa di parlare. Nello scambio di
opinioni sono volati anche insulti e numerose interruzioni della funzionalità
dei microfoni che non hanno zittito Battistini il quale, nella sua motivazione
di dissenso, ha targato la risposta dell’assessora
come una ‘omelia’ e una ‘lettera di San Paolo ai Corinzi’. Ha poi concluso
sostenendo che il provvedimento va rimesso a punto e migliorato, esplicitando infine il suo giudizio di
insoddisfazione.
Il Consiglio comunale di Marzabotto non è mai soporifero, anzi…
Non frega un cazzo a nessuno, puro teatro dell'inganno.
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