La nuova struttura montata su un carro era presente alla Festa dello Zuccherino di Grizzana Morandi
La tipicità dello zuccherino dell’Appennino bolognese va salvaguardata. E’ una delle eccellenze territoriali che gode ora della festa di Grizzana Morandi, organizzata dalla Pro loco e dal Comune, e che si vuole ulteriormente caratterizzare come specificità appenninica e portare nell’affollato scrigno dei tesori culinari della montagna.
Fra i più convinti operatori per la ‘santificazione culinaria’ di questo semplice prodotto dell’ingegnosità delle cucina tradizionale collinare sono Graziella Leoni e Cesare Calisti ( nella foto) , entrambi ex sindaci di Grizzana, che durante la sagra dello zuccherino hanno mostrato con orgoglio e soddisfazione il carro su cui sono stati collocati tutte le attrezzature utili alla preparazione e alla cottura dello zuccherino montanaro. Dal capace paiolo di rame tipico della cucina contadina, fino alla madia per lavorare l’imposto. Con quegli utensili si potranno dare saggi di preparazione del dolce in ogni occasione di festa o di sagra o comunque dove lo zuccherino sarà un ospite gradito.
“ E’ il dolce che un tempo non poteva mancare ad ogni matrimonio,” spiegano Graziella e Cesare. “Veniva preparato nella cucina di casa e poi distribuito agli invitati . Il renderlo più apprezzabile possibile era un imperativo e se risultava particolarmente riuscito inorgogliva e appagava la famiglia della sposa”. Proprio la ricerca di renderlo più gustoso possibile ha creato piccoli scostamenti dalla ricetta originaria che ogni nucleo famigliare custodiva gelosamente e che ora confondono la ricetta base. Il carro attrezzato potrà essere quindi anche portatore della ricetta unificante. Ma è anche risaputo che le differenze arricchiscono e per accoglierle nel grande grembo della cucina montanara e conservarne la singolarità, proprio per la festa dello Zuccherino di Grizzana Morandi sono state messi a confronto gli zuccherini preparati da cinque comuni, oltre ovviamente allo zuccherino Grizzana Morandi, erano presenti quelli di Monghidoro, Castiglione dei Pepoli, Vergato e Castel d’Aiano.
Il confronto non voleva decretare un
vincitore, ma semplicemente solleticare il palato dei tanti buongustai presenti
alla sagra e, assicurano i testimoni, in molti hanno affrontato con piacere i
cinque assaggi.
Una dieta priva di zucchero sarebbe consigliata.
RispondiEliminaA parole sembra più interessante di quello che in realtà la sagra è stata rispetto agli anni passati.
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