Prosegue l’opera di smantellamento del Servizio Sanitario Regionale.
Dante Franchi invia:
L’ultimo provvedimento della Giunta
Bonaccini, che assegna fondi pubblici ingenti alle strutture private
accreditate per l’erogazione nei tempi previsti di visite ed esami diagnostici
monitorati, toglie ogni dubbio sulle reali intenzioni di chi amministra questa
Regione: dietro la scelta di non investire sul personale, unita alla richiesta
di regionalismo differenziato, c’è l'obiettivo di distruggere il nostro sistema
sanitario universalistico e di trasformarlo in un sistema privato o
semi-privato.
Si stanno spendendo miliardi per costruire ospedali e case della comunità che rimarranno vuote come cattedrali nel deserto. Già oggi chi ha la sfortuna di dover frequentare questi luoghi può constatare la desolazione dei corridoi vuoti e degli ambulatori chiusi. Non si trova nemmeno un addetto che possa fornire informazioni sui percorsi da fare. Ci si perde nei labirinti dei cartelli contraddittori e vetusti.
Se non si assume personale, come si pensa
di far funzionare queste strutture? Se non si rende appetibile il lavoro dei
professionisti della sanità pubblica, come si intende fermare l'emorragia di
laureati verso il privato?
Nel PNRR vengono stanziati 7 miliardi per le infrastrutture e solo 2 per il personale, appena sufficienti per il rinnovo del CCNL. Se non ci sono medici e infermieri per fare le visite e gli esami, il problema delle liste di attesa non si risolve. E intanto strutture e macchinari rimangono inutilizzati e vanno in malora. Ma i fondi per i privati accreditati, quelli si trovano sempre.
Ancora una volta non si persegue l'obiettivo di organizzare i servizi pubblici mettendo in campo le risorse necessarie ad ampliare l’offerta, ma si preferisce fingere di dover tamponare l’ennesima emergenza trasferendo fondi pubblici ai privati.
Il problema sta alla radice: il sistema
aziendalistico di gestione della sanità pubblica ha fallito. Se i direttori
generali e i dirigenti devono rispondere a logiche economicistiche e non a
bisogni di salute, la sanità pubblica diventa un costo da scaricare, e non più
un diritto sancito dalla Costituzione.
Elena Govoni
Responsabile sanità segreteria regionale PRC Emilia-Romagna
Purtroppo,
RispondiEliminaha evidenziato il grave problema.
Solo gente che parla, bla bla bla,
Rispetto le idee e i principi di tutti allo stesso tempo non posso tollerare che persone che ricoprono funzioni amministrative si indignano di fronte a queste affermazioni.
Finalmente anche il PRC si è accorto che la tanto decantata "eccellenza" della sanità della regione Emilia Romagna non è cosi' !
RispondiEliminaMa và, , finalmente un partito di sinistra si è accorto che la sinistra non è che amministri tanto bene.
RispondiEliminaMeno male che Fratelli d'Italia arriva prima di questi.
RispondiEliminaE intanto a Bologna:
RispondiEliminahttps://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/salgono-gli-stipendi-del-sindaco-e-della-sua-giunta-1.7238427
L'importante è la poltrona e lo stipendione..i cittadini? La sanità? sai che frega a loro?
A Bologna poi un bel laboratorio di ammucchiate. Frange di maggioranza si lamentano dell'aeroporto, quindi si rivolgono a loro stessi, imputandosi responsabilità. Ciliegina sulla torta:il PD che raccoglie firme tra i cittadini. Lo sanno che tra gli azionisti di Aeroporto c'è anche il Comune di Bologna?
Eliminail problema è che anche se i concetti possono essere condivisibili, vedere una falce e martello squalifica immediatamente chi parla.
RispondiEliminaevolvetevi.
Da falce e martello a fascio e manganello: chiamala evoluzione...
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