Riceviamo:
“II Sindaco di Bologna
e quello di Firenze hanno sottoscritto e condiviso a fine giugno un protocollo,
con il convincimento che le due città metropolitane confinanti, possano essere
considerate come un unico sistema territoriale, stante anche la rete
autostradale e la ferrovia ad alta velocità che le collegano.
In particolare
condividendo il tema della sostenibilità, la collaborazione dovrebbe essere
incentrata anche nel campo della pianificazione strategica.
A precisa domanda posta
nella seduta di question time in Comune,
riguardo la possibilità di contemplare quale collegamento essenziale nei piani
di sviluppo tra il territorio tosco-emiliano, anche la Ferrovia Porrettana, nel
tratto che da Bologna arriva a Firenze via Pistoia, ho ricevuto risposta
negativa.
E’ del tutto evidente
che così non può essere, in quanto la prima parte di quel tratto
(Bologna-Porretta) risulta ad oggi una delle linee più utilizzate dai pendolari
ma anche da coloro che vogliono fruire delle bellezze di quel comprensorio, a
livello artistico, gastronomico, sportivo, culturale e beneficiare del comparto
termale. La seconda di quella linea invece (Porretta – Pistoia) è candidata a
patrimonio Unesco, per il valore architettonico di quel progetto, unico nel suo
genere. La collaborazione dovrà quindi
essere per forza a trecentosessanta
gradi, cioè da entrambi i versanti di collegamento tra Emilia e Toscana,
comprendendo anche il territorio pistoiese,” riferisce la Consigliera comunale
Marta Evangelisti ( nella foto in alto), responsabile per Fratelli d’Italia anche della Area metropolitana Montagna.
A rincarare le
sollecitazioni è anche Marco Lisei ( nella foto accanto), capogruppo dello stesso partito in Regione,
il quale evidenzia come “proprio l’Emilia Romagna professa di voler incentivare
il trasporto su ferro, facendone espressa menzione in tutti i piani dei
trasporti e della mobilità adottati in questi ultimi anni. Sarebbe dunque
opportuno che in un contesto a vocazione turistica quale è quello
dell’Appennino tosco – emiliano, si pensasse al potenziamento della linea
ferroviaria, sia per ovviare alle oggettive difficoltà rappresentate in quel
contesto dalle infrastrutture stradali – che penalizzano anche studenti e lavoratori- sia per favorire un indotto turistico, da
Bologna a Firenze, che transita anche da questo versante”.
“E’ del tutto evidente”
concludono entrambi” come ciò si potrà realizzare solamente se la Regione
prevederà sulla tratta Bologna-Porretta corse cadenzate ogni 15 minuti e,
soprattutto, anche corse notturne, al
fine di poter permettere la partecipazione ad eventi serali in città o in
montagna – per quanto riguarda il comparto turistico e culturale, ma anche la
possibilità di spostarsi, a tali orari, anche per lavoro”. Al fine di vedere
esaudite queste richieste, entrambi i
consiglieri, Evangelisti per il Comune di Bologna e Lisei per la Regione Emilia
Romagna, hanno provveduto al deposito di due distinte interrogazioni, nei rispettivi
Enti di competenza.
Cadenzamento ogni 15' su una linea a binario unico con stazioni a 10 km una dall'altra e vel. max di 70 km/h ?!?
RispondiEliminaE dove incrocerebbero i treni? In fondo al Reno ?
Questi sanno qualcosa di ferrovie come Giovanni Rana ne sa di fisica quantistica.