domenica 15 maggio 2022

Bologna e l’Emilia-Romagna tra 50 anni: tre anziani per ogni bambino

 


Dubbio segnala:

 

Il report presentato da Gianluigi Bovini e Franco Chiarini con la Cisl: «L’intera Regione come l’Appennino e Bassa ferrarese, per questo senza migrazioni siamo finiti»

Nell’arco dei prossimi 50 anni l’intera Emilia-Romagna rischia di essere come già oggi si presentano l’Appennino o la Bassa ferrarese. Cioè con un numero di anziani triplo rispetto ai bambini e una forte riduzione delle persone in età lavorativa. Per questo «senza le migrazioni siamo finiti». In più, «bisogna aumentare del 30% il sistema produttivo oppure il nostro welfare sarà compromesso». A mettere in guardia «i decisori politici regionali» sono i due esperti di statistica Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, già dirigenti del Comune di Bologna, che nella sede della Cisl metropolitana hanno presentato una nuova ricerca realizzata elaborando le ultime previsioni Istat. Facendo il rapporto tra i 5-19enni e i 50-64enni, spiega Chiarini, «nei prossimi 15 anni si avranno 60 ingressi nel mondo del lavoro ogni 100 uscite, con uno scarto del 40%».

La popolazione in età lavorativa, dunque, avrà «una forte contrazione. Si svuota il bacino — sottolinea lo statistico —, si crea una lacuna che può essere compensata solo con adeguati movimenti migratori. Già oggi le professionalità non si trovano, quindi serviranno nuovi ingressi e anche qualificati». Ma non è tutto. Al 2070 in Emilia-Romagna si stimano poco più di quattro milioni di persone, con una perdita di 390.000 abitanti in 50 anni. È come se sparisse una città come Bologna. La speranza di vita potrebbe arrivare a 86 anni per gli uomini e 89 anni per le donne, di conseguenza gli over 80 saranno 600.000 e ci saranno 300 anziani ogni 100 bambini. Inoltre, ogni 100 lavoratori ci saranno 80 inattivi. «Bisogna aumentare la produttività del sistema di almeno il 30% o il nostro welfare sarà compromesso — avverte Bovini —, non ci saranno più le risorse per sostenerlo»

Nel 2030 in Emilia-Romagna ci saranno circa 7.600 persone in più, ma solo perché «il saldo migratorio positivo compensa il saldo naturale negativo». A livello regionale, nella fascia 0-14 anni al 2030 si stimano 90.000 bambini in meno, così come altre 90.000 persone mancheranno all’appello nella fascia 30-64 anni. In compenso ci saranno 101.000 anziani in più fra 65 e 79 anni e 36.000 in più con oltre 80 anni. «È la generazione del `baby boom´ degli anni ‘60» sottolinea Bovini. Ad oggi il rapporto è di 188 anziani ogni 100 bambini, al 2030 saranno 250. Il calo delle nascite è il problema principale. Prima del Covid in Emilia-Romagna si contavano 66 bambini nati ogni 100 decessi, mentre con la pandemia il tasso è sceso a 50 su 100. Nel 2021 la media regionale è di 1,26 figli per donna, quella bolognese è 1,23. 

2 commenti:

  1. Questo dato non può essere considerato, tra 50 anni il programma di depopolazione avrò già mietuto vittime tra i 50enni che già oggi non sono titolati a vivere. Attraverso gli obblighi vaccinali e sanitari sfoltiranno gli anziani, inoltre stanno sterilizzando i giovani che non faranno figli. questo post è una ulteriore prova dell'accanimento contro gli anziani.

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