Il Gruppo consiliare di minoranza, Per Una Nuova Stagione: “ Cosa si aspetta a liberare Acqua Fresca dalla inaccettabile e impattante presenza?”
Quegli spezzoni di una torre eolica, abbandonati da anni a terra alla intersezione fra la provinciale di Rioveggio e la comunale che porta a Gabbiano sembrano uno schiaffo al Comitato ‘Via le Pale da Acqua Fresca’, organizzato all’indomani della notizia che si voleva realizzare proprio in località Acqua Fresca un parco eolico. Il Comitato si era proposto di evitare la costruzione e l'esercizio dell’impattante progetto nelle adiacenze del pilastrino.
Già il trasferimento in loco dei
componenti di una torre eolica
produsse una decisa reazione dei residenti con
manifestazioni, verifiche di correttezze procedurali, legali e
ambientali.
La presa di posizione dei residenti contrari a una
installazione che, anche se aveva le concessioni che lo
legittimavano, deturpava a loro parere uno dei tratti ambientalmente
pregiati del Comune di Monzuno, portò alla paralisi del progetto. I
tronconi di torre furono quindi abbandonati nell’area e rimasero alle
intemperie tanto che ora risultano oltretutto abbruttiti dall’azione degli
agenti atmosferici. Come si sa il tempo vanifica le concessioni non attuate,
così che si era creduto che con l’arrivo del 2021 la concessione fosse scaduta
e quindi quella impattante presenza non aveva più alcuna ragione per
rimanere.
Del tema dello
sgombero si è fatto interprete il gruppo di minoranza in Consiglio Comunale ‘
Per una Nuova Stagione’, capitanato da Elisabetta Di Natale ( nella foto),
che in una interrogazione chiedeva come mai “ il Comune non aveva ancora emesso un’ordinanza di
sgombero per cancellare uno scempio durato troppi anni. Chiedeva
inoltre gli esiti della trattativa con la società
proprietaria per una diversa collocazione della torre eolica
di cui sarebbe bene rendere conto alla
cittadinanza.
Dalla risposta si è saputo che la società proprietaria della torre contestata e del sito, aveva avuto, come le spettava di diritto, una proroga della concessione fino al 2023 e che la trattativa in corso per arrivare a una diversa collocazione era in atto, ma era appesantita dalla burocrazia e dal numero elevato di enti coinvolti per ‘pareri e permessi’. La risposta non lo contiene esplicitamente, ma pare di capire che la possibilità di arrivare all’esito desiderato sia concreta.
Non soddisfatta, la minoranza: dopo
aver criticato il fatto che la notizia
della proroga non sia stata resa nota ma sia arrivata solo a seguito dell’interrogazione,
ha chiesto una convocazione urgente della Commissione ‘Ambiente e Territorio’
con la partecipazione dei referenti del Comitato ‘Via le Pale da Acqua
Fresca’.
In definitiva è parso capire che la torre eolica ad
Acqua Fresca nessuno la vuole, compresa la proprietà poichè partecipa
attivamente alla trattativa per individuare una diversa collocazione. Ad
appesantire il tragitto che porta alla soluzione che tutti desiderano, la
solita burocrazia la cui lentezza è ormai un cappio inaccettabile.
allora niente eolico, però poi non lamentiamoci se dobbiamo comprare gas e petrolio da Putin...
RispondiEliminaIn compenso, giusto un paio di km sotto in linea d'aria giace il decennale ecomosgro del casello A1 di Rioveggio mai terminato.
RispondiEliminaAdesso dite quale dei due è più ripugnante, ed eliminereste per primo.
Dissento nella maniera più assoluta riguardo lo scempio che può costituire una pala eolica, energia pulita erogata nelle 24ore in un territorio dove il vento è spesso presente, il territorio di Monzuno con i propri crinali per piacevoli che siano non può considerarsi deturpabile da tali presenze che consentirebbero un grande risparmio sia economiche che di qualità dell'aria per le riduzioni delle emissioni.
RispondiEliminaAverne 10 volte tanto di pale eoliche installate, altro che deturpamento!
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