lunedì 25 aprile 2022

Lo sviluppo futuro della castanicoltura richiede l’aggregazione tra i produttori

di Daniele Mattioli

 


“I numeri parlano chiaro: l’Appennino Bolognese è tra gli areali castanicoli più importanti dell’Emilia Romagna, ma serve un’ulteriore aggregazione tra tutti i produttori di castagne e marroni per continuare a crescere e rispondere alla richiesta sempre più elevata che arriva dal mercato, dove i consumatori riconoscono e apprezzano questi prodotti del territorio”.

È questo il messaggio lanciato da Confagricoltura Bologna in occasione dell’evento “Noci e frutta a guscio in Emilia-Romagna” tenutosi sabato 23 aprile a Palazzo Re Enzo in occasione del Cibò, il Festival dei Sapori d’Italia.



I Consorzi dei Castanicoltori dell’Appennino Bolognese, dell’Alto Reno e di Castel del Rio hanno infatti prodotto oltre 4000 quintali tra castagne e marroni nel 2021. Si tratta di volumi rilevanti, anche se in calo del 43,60% rispetto al 2020.

 

“Purtroppo la produzione dello scorso anno è stata colpita duramente dall’andamento climatico sfavorevole, con i mesi estivi di totale siccità che hanno compromesso la campagna - spiega Marco Carboni, membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Castanicoltori Appenino Bolognese - Siamo però rimasti particolarmente soddisfatti per quanto riguarda la qualità delle castagne e dei marroni, che è stata di altissimo livello. Le prospettive per il futuro sono pertanto buone: c’è voglia di investire in questo comparto e di migliorare ulteriormente ogni singolo dettaglio, produttivo e organizzativo, per cercare di incrementare la produzione e promuovere la qualità espressa dai nostri castagneti”.

 

Una delle chiavi vincenti per raggiungere questo obiettivo è il ruolo dei Consorzi e delle diverse realtà capaci di aggregare produzione e offerta.

 

“Mai come in questo caso si può dire che è l’unione a fare la forza - commenta Claudio Cervellati (nella foto), responsabile dell’Ufficio Forestazione di Confagricoltura Bologna - Siamo fortunati, nella nostra Provincia, ad avere diversi soggetti e tutti di grandissimo livello. I Consorzi hanno infatti la grande capacità di aiutare i giovani e i piccoli agricoltori nella loro crescita, fornendo tutte le conoscenze e gli strumenti necessari per poter tramandare questa attività. Sarà importante quindi che questi rapporti possano svilupparsi ulteriormente, continuando così quel percorso di crescita che pone ancora una volta Bologna e l’Emilia Romagna ai primi posti a livello nazionale”.

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