L’Unione dei comuni ha aderito alla rete dei “Comuni amici della famiglia” con l’intento di avviare una politica welfare a sostegno del ripopolamento (demografico ed economico) della montagna bolognese
di Maria Elena Mele
Favorire politiche di sostegno alla famiglia, condivisione di informazioni
e, in tal senso, buone pratiche di welfare. Sono alcuni degli
obiettivi che hanno portato la giunta dell’Unione dei Comuni dell’Appennino
bolognese ad aderire al network “Comuni amici della
famiglia”, dando vita al primo progetto di distretto family in Italia al di
fuori del Trentino.
Il modello nasce dall’esperienza della provincia di Trento e, anche sulla
scorta di quanto già avviato da alcuni anni dal comune di San Benedetto Val di
Sambro, vuole attivare a livello di Unione un laboratorio sulle politiche familiari per attuare nuovi modelli di
welfare generativo che mette al primo posto famiglia e, di conseguenza, anche
giovani e meno giovani.
Dell’importanza di attivare politiche “family” se ne è parlato in
occasione del convegno tenutosi presso la biblioteca di San Benedetto Val di
Sambro, alla presenza di molti cittadini, associazioni, attività commerciali e
cooperative sociali, assieme al sindaco, Alessandro Santoni, al presidente
dell’Unione, Maurizio Fabbri, alla presidente delle ACLI di Bologna, Chiara
Pazzaglia e il dirigente dell’Agenzia per la coesione sociale della provincia
autonoma di Trento, Luciano Malfer. Quest’ultimo, nel corso della mattinata, ha
premiato il comune di San Benedetto Val di Sambro per le sue politiche, ed ha
ricevuto dal presidente dell’Unione, Maurizio Fabbri, la delibera di adesione
alla rete dei “Comuni amici della famiglia”.
Il convegno ha trattato temi anche in prospettiva di un ripopolamento
demografico ed economico del territorio e lo sviluppo di azioni che potrebbero
essere introdotte per il rafforzamento del welfare familiare, ma anche il
valore aggiunto di queste con l’importanza dello scambio di buone pratiche.
Politiche dalle prospettive future che potranno derivare da tale percorso anche
in ambito commerciale.
Nel corso della mattinata di lavori è stato presentato il libro “La
Famiglia da costo a risorsa”.
Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val
di Sambro, ha dichiarato: “La società necessità sempre di
più di attenzioni rivolte alla famiglia, questo ci dimostra la storia recente e
non solo. Consapevole di ciò, negli ultimi anni il comune di San Benedetto Val
di Sambro ha deciso di dare il proprio contributo con azioni mirate a famiglie,
giovani e meno giovani, consapevole che se la famiglia sta bene, allora sta
bene la società. E’ davvero bello continuare a ricevere riconoscimenti che
oltre a ripagare il nostro Comune, rendono merito anche alle tante attività
economiche che hanno deciso di aderire alla iniziativa, ma ancora più bello è
essere riusciti a condividere questo progetto a livello di Unione, ed ora
iniziare un lavoro diverso ed ancora più stimolante, ossia la creazione del
primo distretto italiano a misura di famiglia al di fuori del Trentino,
rispetto al quale con piacere metteremo a disposizione la nostra esperienza che
parte dal 2018 per individuare le azioni amministrative utili per contribuire
al benessere delle famiglie nel medio e lungo periodo.”
Maurizio Fabbri, presidente dell’Unione dei
comuni dell’Appennino bolognese, ha spiegato: “Dalla nascita
dell'Unione uno degli obiettivi - a cui lavoriamo di più - è quello di fare
crescere i servizi a cittadini e famiglie. In maniera armonica, cercando di
garantire a tutti, al di là dei confini amministrativi, pari accesso e qualità
dei servizi. Uno dei valori aggiunti di questo lavoro è quello di poter
condividere buone pratiche che via via si affermano nei vari comuni in molti
dei quali ci sono servizi e politiche rivolte le famiglie. L’idea di creare un
piano condiviso e un vero e proprio distretto credo sia un obiettivo ambizioso
su cui vogliamo scommettere”.
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