Accoglienza sanitaria profughi - 3460 STP, 559 vaccinazioni anticovid, intervento chirurgico al Maggiore su un bimbo di 4 anni
Tra i 1159 nuovi casi di
positività in provincia di Bologna, 273 hanno effettuato il tampone per
presenza di sintomi, mentre per 886 sono in corso le indagini epidemiologiche.
Tutti i 1159 nuovi
contagi sono sporadici. Nessun caso, infine, è stato importato da altre
regioni, nè dall’estero.
Al 5 aprile sono
2.185.913, in totale le vaccinazioni somministrate negli hub e nei punti
vaccinali dell’Azienda Usl di Bologna.
Prosegue l’impegno
dell’Azienda USL di Bologna per l’accoglienza sanitaria dei profughi ucraini. A
ieri, 5 aprile, sono stati registrati 3460 Stranieri Temporaneamente Presenti
domiciliati nei vari distretti sanitari : il 54% nella città di Bologna, il
16,2% nel Distretto di Pianura est, il 9,5% nel distretto di San Lazzario di
Savena – Idice, l’8,3% nel distretto Reno-Lavino-Samoggia, il 5,9% nel
distretto di Pianura ovest e il 5,8% in Appennino.
Sono 559 le dosi di
vaccino anticovid somministrate ai profughi, di cui l’82,1% a soggetti
maggiorenni. Diversamente, per quanto riguarda le altre vaccinazioni, il 78,3%
è stato somministrato a minorenni. Infine il 9,4% dei test Mantoux è
risultato positivo; tra i 274 test quantiferon eseguiti il 20,4% è
risultato positivo e su questi ultimi è stato avviato il percorso di
approfondimento diagnostico necessario.
Si segnala inoltre che ieri, 5 aprile, l’equipe della Chirurgia specialistica diretta da Anna Maria Baietti, in collaborazione con i professionisti della Pediatria dell'ospedale Maggiore – diretta da Chiara Ghizzi – hanno eseguito un’operazione chirurgica su un bimbo ucraino di 4 anni. Attraverso l’accesso in Pronto soccorso, al bimbo era stata diagnosticata un’osteite mandibolare che senza un intervento tempestivo avrebbe potuto comprometterne la salute. Un’infezione molto probabilmente favorita dalle condizioni in cui il piccolo ha affrontato il viaggio per fuggire dalla guerra, trovando ospitalità a Bologna dove la nonna lavora come operatrice socio-sanitaria. La stretta collaborazione, oramai collaudata, tra maxillo odontoiatri, pediatri e anestesisti per interventi in anestesia locale - eseguiti in ambulatori adibiti a questa funzione nel reparto di Pediatria - ha reso l’intervento il più celere possibile, con il minor impatto traumatico sia sul bambino che sulla sua mamma.
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