mercoledì 13 aprile 2022

Appennino. Anche per le Case di Residenza per gli anziani il piatto piange.

Troppe le zone montane scoperte dal servizio


di Letizia Rostagno    


Alcune zone nell’Appennino Bolognese risultano scoperte dal servizio offerto dalle Case Residenza per gli anziani e ciò  determina disagi non indifferenti per una fascia della popolazione già fortemente provata dall’emergenza pandemica.

Il dato è risultato da  una richiesta informativa fatta dal consigliere  regionale di Rete Civica, Marco Mastacchi ( nella foto), il quale ha presentato una risoluzione per chiedere una riflessione sulla riorganizzazione dei servizi di degenza emiliano-romagnoli prevedendo una dislocazione più omogenea sul territorio. 

Le Case Residenza per gli Anziani sono strutture sociosanitarie pensate per accogliere anziani con un livello di non autosufficienza di grado medio e severo e che però non necessitano di prestazioni ospedaliere. La casa-residenza garantisce assistenza medica, infermieristica e trattamenti riabilitativi per il mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute e di benessere della persona anziana ospitata.

Nel territorio diverse strutture hanno alcuni o tutti i posti letto convenzionati con l’Azienda AUSL e la retta è parzialmente compartecipata attraverso i Distretti tramite il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza.   

Lo stanziamento delle risorse per la non autosufficienza in Emilia-Romagna per il 2021 ammonta a circa 457 milioni, cifra che arriva a 520 milioni circa con il fondo nazionale e con il fondo “dopo di noi”. La Regione Veneto, per esempio, stanzia 736 milioni per soddisfare i bisogni crescenti di questa fascia della popolazione a cui aggiunge un’ulteriore agevolazione attraverso la tassazione agevolata ai fini dell’addizionale IRPEF.

Mastacchi con questa risoluzione impegna   la Presidente e la Giunta Regionale a fare una riflessione rispetto alla riorganizzazione dei servizi di degenza emiliano-romagnoli, prevedendo una dislocazione più omogenea sul territorio laddove alcune aree risultano particolarmente “scoperte”.  Una soluzione in tal senso può rivelarsi salvifica, dal momento che il ricovero presso queste strutture si arricchisce di una serie di valenze positive, talvolta inaspettate o comunque sottovalutate, e garantisce agli anziani di godere di una serenità e di una protezione di cui non potrebbero giovarsi qualora restassero nel proprio ambiente domestico.

 

 

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