Troppe le zone montane scoperte dal servizio
di Letizia Rostagno
Alcune zone nell’Appennino Bolognese risultano scoperte dal servizio offerto dalle Case Residenza per gli anziani e ciò determina disagi non indifferenti per una fascia della popolazione già fortemente provata dall’emergenza pandemica.
Il dato è risultato da una richiesta informativa fatta dal consigliere regionale di Rete Civica, Marco Mastacchi ( nella foto), il quale ha presentato una risoluzione per chiedere una riflessione sulla riorganizzazione dei servizi di degenza emiliano-romagnoli prevedendo una dislocazione più omogenea sul territorio.
Le Case Residenza per
gli Anziani sono strutture sociosanitarie pensate per
accogliere anziani con un livello di non autosufficienza di grado medio e severo
e che però non necessitano di prestazioni ospedaliere. La casa-residenza
garantisce assistenza medica, infermieristica e trattamenti riabilitativi
per il mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute e di
benessere della persona anziana ospitata.
Nel
territorio diverse strutture hanno alcuni o tutti i posti letto convenzionati con
l’Azienda AUSL e la retta è parzialmente compartecipata attraverso i
Distretti tramite il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza.
Lo stanziamento delle risorse per la non autosufficienza in
Emilia-Romagna per il 2021 ammonta a circa 457 milioni, cifra che arriva a 520
milioni circa con il fondo nazionale e con il fondo “dopo di noi”. La Regione
Veneto, per esempio, stanzia 736 milioni per soddisfare i bisogni crescenti di
questa fascia della popolazione a cui aggiunge un’ulteriore agevolazione
attraverso la tassazione agevolata ai fini dell’addizionale IRPEF.
Mastacchi con questa
risoluzione impegna la Presidente e la
Giunta Regionale a fare una riflessione rispetto alla riorganizzazione dei
servizi di degenza emiliano-romagnoli, prevedendo una
dislocazione più omogenea sul territorio laddove alcune aree risultano
particolarmente “scoperte”. Una
soluzione in tal senso può rivelarsi salvifica, dal momento che il ricovero
presso queste strutture si arricchisce di una serie di valenze positive,
talvolta inaspettate o comunque sottovalutate, e garantisce agli anziani di
godere di una serenità e di una protezione di cui non potrebbero giovarsi
qualora restassero nel proprio ambiente domestico.
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