Tra un ritardo e l’altro sono passati 10 anni senza una soluzione. Annunci di avvii dei lavori mai rispettati
di Letizia Rostagno
Il consigliere regionale di Rete Civica, Marco Mastacchi ( nella foto), ha presentato e un’interpellanza per sapere quali siano i motivi che dopo 10 anni ancora ostacolano la ripresa dei lavori per l’ultimazione del nuovo casello di Rioveggio, lavori fermi ormai dal 2012.
La sua mancata realizzazione ha avuto pesanti ricadute sul tessuto produttivo e sulle attività commerciali della zona.
Già nell’ottobre 2020 Mastacchi chiedeva quali fossero le
motivazioni per l’ennesima interruzione dei lavori e quali i tempi di riavvio degli
stessi, destinati al completamento del casello.
A 6 mesi da quell’interrogazione le sorti del casello rimanevano dubbie, affossate dalla burocrazia, i cui costi continuano a ricadere sulle spalle dei cittadini con le occasioni sprecate, i guadagni perduti, e i costi che si moltiplicano. Nella risposta a quella interrogazione l’Assessore Corsini comunicava che Autostrade riteneva plausibile poter rientrare nella disponibilità delle aree entro il primo trimestre 2021.
Nel
luglio 2021, rimanendo inalterata la situazione, Mastacchi ha presentato una
nuova interrogazione, chiedendo un aggiornamento rispetto ai lavori ormai da
tempo previsti. Nella risposta, oltre alla
conferma dell’affidamento dei lavori alla Ditta Pavimental, viene comunicato
che ASPI
programmava l’avvio di lavori per i primi di settembre 2021.
A
marzo 2022 non ci sono segni, dopo 10 anni, che lascino sperare in una ripresa
e conclusione dei lavori e il nuovo casello è tutt'ora
incompleto dall'ottobre del 2012, tra tira e molla di appalti, ripresa dei
lavori, interruzioni e indagini. Opere viarie di
connessione tra le diverse zone di questo territorio sono importanti per il
ripristino e il rilancio economico, commerciale, sociale e produttivo per non
parlare della positiva ricaduta sul tasso occupazionale dell’Appennino
bolognese.
Nell’agosto
2021 Autostrade dichiarava che l’inizio dei
lavori a settembre era condizionato dallo sgombero dei mezzi lasciati nell’area
dall’Appaltatore inadempiente. Ciò premesso rimane
inspiegabile un simile ritardo e Mastacchi torna a interpellare la Giunta e
l’assessore competente per sapere cosa mai ancora ostacoli la conclusione di
questi lavori e in quali tempi si intendono avviare e
concludere.
Nulla di nuovo sotto il sole....l'anno scorso veniva annunciato dai Sindaci di Marzabotto e Monzuno, con tanto di foto tutti sorridenti, l'avvio del lavori ai primi di ottobre 2021 della frana sulla val di setta. Iniziato qualcosa ad oggi? NO!
RispondiEliminaBeato ancora chi ci crede.
...senza contare che il nuovo svincolo sarà posizionato sulla tratta panoramica della A1, quindi non migliorerà granché l'accesso all'infrastruttura.
RispondiEliminaForse era pure meglio non averne nemmeno iniziata la costruzione ...
La soluzione è semplice: facciamo uno scambio con il collegio elettorale del Mugello: gli diamo Mastacchi e prendiamo in cambio Nencini.
RispondiEliminaCon lui hanno ottenuto il casello di Firenzuola che è stato inaugurato subito, sei anni fa, ed e' sulla variante di valico.
Forse qualcuno dovrebbe anche rispondere del paesaggio lunare lasciato da società autostrade da Rioveggio a Ponte Locatello, quando Mastacchi era sindaco di Monzuno.
RispondiEliminaForse lo ha fatto lasciare così per girare il sequel di odissea nello spazio!!!
Possibile che imporre a chi fa i lavori e devasta un territorio il ripristino con magari un parco sia impossibile?
Si potrebbe proporre un bel silo missilistico sotto lo svincolo, data la recente agenda politica magari ce la facciamo e anche alla svelta.
RispondiEliminaIl ponte Da Vinci invece lo vedrei bene come pista d'atterraggio d'emergenza...basta cambiargli nome, è una questione di marketing.