lunedì 14 marzo 2022

L’Appennino che si rilancia ora ha un carta da giocare in più, la birra di Mela Rosa Romana


 


Dopo la birra ottenuta dalle castagne di Granaglione, è arrivata, a sorpresa e  molto gradita, la birra ricavata  dalla Mela Rosa Romana dell’Appennino. Chi ha avuto modo di assaggiarla la descrive in termini molto lusinghieri, dal sapore accattivante che ben si accompagna con molte pietanze, in particolare con la pizza.

Una ragione in più per riavvicinarsi alle produzioni appenniniche notoriamente molto gustose.

La Mela Rosa Romana è da tempo alla ricerca del ruolo che le spetta  nell’olimpo della categoria. In Appennino si lamenta una produzione insufficiente a soddisfare la domanda. Si sollecita quindi l’avvio di nuovi impianti.

Chi  propone da tempo il frutto e ne ha studiato le qualità nutrizionali, scrive: 

Siamo eredi di una antica, millenaria coltivazione, una mela che non ha confronti: la Mela Rosa Romana dell’Appennino Tosco Emiliano.

Forma inconfondibile leggermente appiattita; mirabile colorazione rosso-rosata; polpa compatta e soda; gusto dolce-acidulo equilibrato; eccezionale alla spremitura e impareggiabile nella conservazione in ambienti non refrigerati. Buona cruda e cotta! Una vera regina, la regina dei frutti del nostro Appennino.

Ma non solo: la nostra mela è oggetto di studi scientifici da parte dell’Università di Bologna: gli aspetti salutistici e nutrizionali sono al centro dell’attenzione.

Valorizzare le straordinarie proprietà salutistiche di un frutto ultra millenario".

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