mercoledì 23 marzo 2022

Allo stabilimento Basf di Pontecchio Marconi è in corso lo sciopero di 8 ore con presidio ai cancelli.


All’origine della protesta il tema della sicurezza portato in evidenza da due gravi incidenti. Il primo, spiegano i componenti della RSU, Andrea Rami Emanuele Aldrovandi e Denis Ramponi,  quello di un ventenne che ha avuto l’amputazione di un pollice a causa  di uno schiacciamento durante le operazioni di lavoro. Il secondo, anch’esso dovuto allo schiacciamento durante le lavorazioni, ha portato il ferito all’ospedale con 5 costole rotte 3 vertebre danneggiate , fratture al bacino e per un intervento all’osso sacro.


“L’accaduto è la conseguenza dello scarso impegno dell’azienda su questo tema anche se la Rsu l’ha portato all’attenzione da  diversi anni. I due incidenti,” denunciano ancora i sindacalisti Cgil Cisl Uil del settore chimico, “sono infatti la conseguenza di questo scarso interesse. E ciò è solo la punta dell’Iceberg”.

I componente della RSU vanno anche oltre e denunciano un atteggiamento inaccettabile: “ Di fronte agli incidenti la direzione reagisce cercando di scaricare la colpa sui feriti con lettere di addebito.”

Lo  stesso Rami racconta di essere alla verifica legale per una contestazione che gli è derivata per aver chiesto  ai medici dell’USL di san Biagio di verificare  lo stato di insicurezza dello stabilimento.

Alla domanda di spiegare cosa ci si aspetta da questa azione di protesta, la risposta è sintetica: “ Trattare il trema della sicurezza approfonditamente e risolutivamente. Inoltre ottenere che il ragazzo di vent’anni, in azienda per un lavoro interinale, sia assunto in maniera definitiva.


Immediata la replica dell’azienda che in un comunicato scrive:

Il sito  di Pontecchio Marconi è lo stabilimento più grande ed importante di BASF in Italia. Gli investimenti realizzati negli ultimi 5 anni sono stati oltre 100 milioni di euro. In particolare, gli investimenti per la sicurezza (20 milioni di euro negli ultimi 3 anni) hanno portato a miglioramenti delle dotazioni del sito in ogni sua area operativa.

Nonostante gli investimenti per migliorare il livello già alto di sicurezza degli impianti e dei processi produttivi e nonostante le tantissime iniziative di comunicazione e formazione, i due infortuni avvenuti nelle ultime settimane hanno ricordato come nessun traguardo raggiunto possa essere considerato acquisito per sempre.

L’azienda è vicina ai lavoratori infortunati e ha immediatamente avviato il dialogo con i Rappresentanti dei Lavoratori perché ritiene che, quando si parla di sicurezza, si debba lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune: la tutela della salute di tutti i collaboratori.

Per questa ragione BASF crede sia necessario proseguire dopo la giornata di stop con ancora maggiore impegno, nel percorso di miglioramento continuo della cultura della sicurezza; l’azienda è consapevole come, in questo processo, sia centrale il coinvolgimento della RSU e degli RLSSA, portavoce delle esigenze dei lavoratori.

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