mercoledì 2 febbraio 2022

Morti sul lavoro nel 2022 al 31 gennaio.


 di Carlo Soricelli

 metalmeccanico in pensione


Sono già 89 i morti i per infortuni sul lavoro nel primo mese dell’anno. Di questi, 43 sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere, considerati a tutti gli effetti morti sul lavoro.

Già sette gli agricoltori schiacciati dal trattore (una vergogna l’indifferenza, tanto si potrebbe fare), sette anche gli autotrasportatori che hanno perso la vita sulle strade. Sette anche gli edili che hanno perso la vita, quasi tutti per cadute dall’alto. Tre gli stranieri morti. Due i giovani con meno di vent’anni, Lorenzo Parelli nello stage Scuola/lavoro e Thomas Tavola di 19 anni.  Occorre rivedere l’alternanza scuola/lavoro e abolire il precariato per i giovani nuovi assunti che non si possono rifiutare di svolgere lavori pericolosi, pena il licenziamento.

All’INAIL sono arrivate nel 2021 denunce di  1221 morti, ma mancano 158 agricoltori schiacciati dal trattore e gli altri morti in agricoltura e delle altre categorie non assicurate all’INAIL e impiegati in nero.

 Noi ne abbiamo contate 1404 e  temiamo che ve ne siano molte di più, che sfuggono alle statistiche, soprattutto i decessi per le strade.

Studi eseguiti in Italia e in Europa ci dicono che altre la metà degli incidenti stradali  avvengono durante gli spostamenti per lavoro. Sarebbe opportuno eseguire un monitoraggio stringente per sapere esattamente quanti sono i lavoratori che muoiono sulle strade. 

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio  sulle morti nel lavoro, sono deceduti oltre 20000 lavoratori per infortuni.

1 commento:

  1. Soricelli la smetta sempre di scrivere le solite bugie sui morti schiacciati dal trattore:
    esistono già normative stringenti, le persone NON le applicano, NON hanno mezzi a norma, NON si interessano alla formazione sulla sicurezza, NON usano DPI, eseguono nella maggior parte delle volte manovre errate. Un trattore non si ribalta da solo all'improvviso.
    La morte di un agricoltore, come di un qualsiasi lavoratore è una tragedia, ma non è colpa del "sistema", delle normative che non ci sono, dell'indifferenza o di qualche altro cattivo, cominciamo a pensare che forse bisognerebbe essere responsabili di se stessi...

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