di Gian Paolo Frabboni
Da 10 anni nel periodo natalizio, Pian di Venola di Marzabotto s'illumina della luce di una grande Stella Cometa che ricorda, come avvenne in Palestina, l’arrivo dei Magi e saluta, compiaciuta del suo ruolo, residenti e passanti fino all'Epifania.
È la Stella di Natale, posta sul dirupo di Monte
Castellaccio, da dove domina l'intero paese.
Essa ricorda la nascita di un bambino di una povera
famiglia di Nazareth avvenuta durante il viaggio ordinato dall'occupante romano.
Il bambino nato nelle condizioni più umili avrà poi
il potere di sconvolgere il mondo coi suoi insegnamenti per l'eguaglianza, la
fratellanza fra i popoli e l'amore verso il prossimo.
La Stella vuole
illuminare di luce nuova la ragione della vita sia nel senso spirituale,
sia nel reale.
Essa è stata posta lassù perché sia ben visibile a
tutti, residenti e viandanti.
La Stella è
nata per dare corpo a un desiderio del
parroco don Giorgio Muzzarelli che mi confidò questa sua idea.
I tanti vicini al sacerdote, credenti e frequentatori
degli spazi parrocchiali, dopo la sua morte, vollero ricordarlo nel modo da lui
desiderato: la base operativa fu il piazzale della Chiesa. Grazie alla partecipazione
di tanti si costruì la bella struttura
di notevoli dimensioni: 12 metri di lunghezza e 5 di altezza.
E’ stata
smontata e rimontata sullo sperone di roccia in cui anche quest’anno si trova .
Nel mese di dicembre di ogni anno viene
steso un cavo che parte dalla casa di Ivo Passini ( offre sempre l’attacco all’energia elettrica ) e
arriva sulla base di appoggio sulla collina .
Il trasferimento sullo sperone roccioso che l’ospita
è una fatica improba, che ho sperimentato
anch'io. Richiede un'arrampicata impegnativa appesantita ulteriormente dal
dover trascinare il cavo fino alla
Stella.
Quest'anno la
fatica è stata sostenuta da Angelo, Giuseppe, Cesare, Luciano, Pietro e Sanzio,
cui va un grande ringraziamento e un apprezzamento anche da parte di don
Giorgio che da lassù certamente con compiacimento la segue .
L'arciprete don Muzzarelli , a lungo parroco di
Venola, Pian di Venola e Sperticano, merita sicuramente questo ricordo perché a
lui si deve la realizzazione della
Chiesa di Pian di Venola. E’ stato lui, che per onorare l'eroico don Fornasini,
ha chiesto al cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano
l'elevazione ad ‘arcipretale in perpetuo’ della Chiesa di Sperticano.
Sempre lui,
si è fortemente impegnato col Sindaco De Maria per ottenere la fermata del
treno a Pian Di Verona.
Ancora lui ha ricevuto "le chiavi della città
di Marzabotto", prima di lui offerte solo a papi, imperatori, re e principi di passaggio nella valle del
Reno diretti a Roma.
Don Giorgio, piccolo grande prete di montagna, è
stato l’unico ad avere questo onore assegnatogli con delibera unanime del Consiglio Comunale presieduto
dall’allora sindaco Masetti.
In definitiva la Stella Cometa la si può definire come una iniziativa laica che è stata voluta, costruita e mantenuta in vita dagli amici di don Giorgio senza apporto economico da parte della parrocchia, ma con la benedizione del compianto don Aldemo Mercuri, parroco di Panico.
Bel racconto. Dai Frabboni continua così. Un bell'augurio per l'ultimo dell'anno.
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