venerdì 17 dicembre 2021

Ferrovia Porrettana: un collasso inarrestabile e il distanziamento un eufemismo

Altro sconsolato sfogo di Valerio Giusti, del Comitato per la Ferrovia Porrettana:


Difficile descrivere l’ennesimo disservizio perché si rischierebbe di cadere nel turpiloquio, anche se basterebbe ricopiare i commenti e i messaggi dei viaggiatori per descrivere la frustrazione, la rabbia e lo sdegno di chi sta quotidianamente subendo l’incapacità di garantire un trasporto ferroviario decente.

Come abbiamo risposto a tanti amici pendolari, non è certamente compito di questo Comitato valutare la legittimità dell’ennesimo sciopero dei trasporti, indetto in un momento storico in cui occorrerebbe aumentare il numero dei treni per diminuire gli affollamenti e il rischio di contagi. Quello che possiamo fare è invece cercare di riportare le proteste dei pendolari anche oggi devastati da un sistema collassato dove la realtà supera la peggiore fantasia. Causa l’ennesimo intollerabile guasto alle infrastrutture di RFI, sono saltati tutti i treni in partenza da Bologna dalle 17:04 alle 18:35: anzi no, il treno 17779 delle 18:04 risulta transitato da Borgo Panigale alle 20:52 ed è giunto a Porretta alle 22:09 con circa tre ore di ritardo….

 Sono saltati anche i treni garantiti in caso di sciopero, lasciando nello sgomento tutti i pendolari che si erano organizzati per prendere gli unici mezzi “garantiti”, una parola che oramai ha perso qualsiasi significato sulla Porrettana.

Cancellato il treno delle 19:21 da Porretta, quello delle 20:21 non è partito perché mancava il macchinista, soppresso quello delle 20:50,

i pendolari hanno atteso le 21:26 per poter partire dopo aver traslocato da un binario all’altro. 

Come ha scritto una ragazza: non può essere una situazione normale, non se ne può più !!!! Una situazione intollerabile per gli operai, i commessi, gli impiegati, gli studenti e qualsiasi altra persona che ha dovuto aspettare ore per rientrare nella propria abitazione dopo la lunga giornata di lavoro e studio. E quando sono riusciti finalmente a partire…… è sufficiente guardare le immagini delle persone affollate pubblicate sui social: il distanziamento è solo un ricordo.

Rinnoviamo i ringraziamenti alle istituzioni competenti.

1 commento:

  1. In un paese normale (e l'Italia purtroppo non lo è) i responsabili di questi disservizi come minimo sarebbero già alla ricerca di un altro lavoro. Ma qui invece si tengono stretta la poltrona e magari pure la gratifica natalizia per l'ottimo lavoro svolto.

    Ovvio che tutta questa gente che manteniamo, sono lì non per merito (visto l'enorme incompetenza) ma per le solite "amicizie" politiche.

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