mercoledì 3 novembre 2021

Dal fiume Reno importanti indizi per identificare l’assassino di Gaggio Montano


 


Le acque del fiume Reno nascondevano oggetti utili per risalire al responsabile della morte di Natalia Chinni, la 72enne di Gaggio Montano trovata morta dal figlio  la sera di venerdì scorso all’ingresso di  casa.

 I Carabinieri e i Vigili del fuoco hanno rinvenuto  munizioni buttate nel fiume. Ciò supporta la tesi che qualcun se ne è disfatto per nascondere eventuali prove e la donna è stata colpita da pallini da fucile. L’indagine sul letto del fiume  non é ancora conclusa, ma sospesa per l’innalzamento dell’acqua dovuto alla pioggia di ieri. Indiscrezioni riferirebbero comunque che gli inquirenti sono dell’avviso di aver individuato la pista probabilmente risolutiva.

Gli investigatori sono arrivati alla determinazione di indagare nel letto fiume per incongruenze nei tempi che l’indiziato principale ha dato nel dettagliare i suoi movimenti del giorno del delitto e hanno individuato il luogo dove portare i sommozzatori dei Vigili dal fuoco dall’esame delle celle telefoniche e dalla visione dalle telecamere di sorveglianza. I sospetti sono sorti in particolare da un lasso di tempo, indicato dell’indiziato nel riferire dei suoi spostamenti, considerato troppo lungo per il passaggio in quel tratto di strada: un tratto che solitamente non si presta a soste da parte degli automobilisti.

Oggi inoltre è previsto il conferimento dell'incarico a periti di parte e medici legali per assistere alla autopsia del corpo della donna  e per prendere in esame lo Stub effettuato all'unico indagato individuato finora, un parente e vicino di casa della donna.

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