Complessità e soluzioni, ne parla l’architetto progettista Moreno Cassani.
1° Parte
Il Santuario della Beata Vergine del Sasso è ritornato nella piena funzionalità dopo una profonda opera di ristrutturazione e rinnovamento che ha richiesto la sua chiusura per molti mesi, complice anche la pandemia. Questo intervento risulterà per molto tempo fondamentale poiché il Santuario dà testimonianza della sensibilità religiosa di una grande comunità e lo riporta al centro della futura organizzazione religiosa di una vasta area della cintura appenninica bolognese.
Architetto
progettista, Moreno Cassani ( nella foto), nato e vissuto sempre a Sasso, dove continua, con
il figlio Samuele, il suo lavoro e il fatto che un rifacimento così importante
del Santuario di Sasso Marconi sia stato ideato da un sassese fa particolarmente
piacere.
Abbiamo
chiesto a lui le considerazioni e le impressioni su questo lavoro così complesso e risultato
molto apprezzato, che legherà il suo nome a un importantissimo edificio di
Sasso Marconi.
Moreno ha spiegato:
Prima di entrare nel
merito dei lavori vorrei fare una
premessa alla quale tengo molto e che nell’emozione del giorno della
dedicazione non è emersa a sufficienza : mi riferisco alla complessità che
comporta l’esecuzione di un’opera di architettura, dalla progettazione alla
realizzazione, ricordando che si tratta sempre di un prototipo-esemplare unico,
e della molteplicità di figure professionali e operative che richiede.
Il merito, specie nel
nostro Paese, è quasi sempre attribuito tutto al progettista architettonico,
mentre vi sono altre tre figure fondamentali a loro volta composte da più
persone : la Committenza, la Direzione dei lavori, la Parte esecutrice.
Scrive Renzo Piano nel
suo Giornale di bordo : “Il lavoro di
equipe è quando lanci un’idea, ti ritorna, diventa un ping-pong; lo si gioca in
quattro, in sei, in otto, a una tale velocità che le palline si incrociano.
Tutto si confonde. Quando alla fine l’oggetto è concepito, non riesci più a
capire chi ci ha messo che cosa”.
Don Paolo controlla i lavori |
Committente è stata la Parrocchia di San Pietro nelle persona del Parroco don Paolo, giovane ma con notevole esperienza gestionale maturata in contesto internazionale, che fin dall’inizio, consultati i Consigli parrocchiali (di San Pietro e San Lorenzo) e l’assemblea dei parrocchiani, ha saputo definire le funzioni alle quali il progetto doveva dare risposta, sia per gli aspetti quantitativi che operativi e che, nel prosieguo dei lavori, ha seguito il cantiere giorno per giorno, sempre a disposizione per chiarire ai tecnici di cantiere dubbi su dettagli funzionali.
Gli incontri per
definire il progetto architettonico, organizzati con don Paolo, sono stati molteplici nel corso di oltre due
anni di lavoro: in parrocchia, con i Consigli parrocchiali, in Curia, con il Vicario mons. Silvagni e la
Commissione Arte sacra, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio
di Bologna, con i Tecnici
coordinati da mons. Corsini per
la gestione degli incarichi professionali e gli appalti, con l’Assessore e l’Ufficio tecnico del Comune di Sasso Marconi
per gli accordi sui materiali del sagrato, coincidente per gran parte con la
piazza : tutti questi “attori” hanno portato al progetto un contributo che ha
definito il risultato finale.
Progettazione esecutiva
e direzione dei lavori. E’ la prima volta che, nella mia
cinquantennale attività, non ho sviluppato l’esecutivo e diretto i lavori di un
mio progetto, ma è proprio a causa di quel cinquantennale che fin dall’inizio
avevo avanzato questa ipotesi, il
cantiere è tanto affascinate quanto impegnativo.
Scrive ancora R.P.
(cit.) “Non è vero che il progetto dice
tutto. Nel cantiere capisci le gerarchie, i pesi, decidi di dare importanza a
qualcosa che sulla carta sembrava irrilevante:” …e questo richiede una struttura nel pieno
della sua operatività.
Per questo l’Ufficio
tecnico della Curia indisse una gara, invitando cinque Studi professionali di
provata esperienza, gara che consisteva nel formulare un’offerta economica sulla scorta del progetto approvato dalla
Soprintendenza e di una serie di richieste di prestazioni professionali
formulate dai tecnici dell’ufficio stesso.
La migliore offerta
risultò quella del gruppo coordinato dall’ing. Mirko Cioni al quale fu affidato
l’incarico del progetto esecutivo e direzione dei lavori insieme all’arch.
Francesca Chiari. Il progetto esecutivo e la direzione lavori comprendevano
anche la parte impiantistica e la sicurezza in fase di esecuzione, tutte
prestazioni che facevano capo a vari altri tecnici specialisti o direttamente
all’ing. Cioni che, fin dai primi incontri, necessari per il “passaggio delle
consegne” si è dimostrato un professionista preparato e dotato di una notevole capacità
di ascolto e di proporre soluzioni, doti fondamentali per la gestione della
complessa realtà del cantiere connessa alle continue interlocuzioni con gli
enti, Soprintendenza in primis, che nel corso dei lavori esercitano la loro
sorveglianza e con i quali si è reso necessario concordare le soluzioni di quel
“…qualcosa che sulla carta sembrava
irrilevante”.
Ultima, ma importante,
la parte esecutrice. Per individuare l’Impresa principale
da parte dell’Ufficio tecnico della Curia è stata indetta una gara d’appalto ad
inviti, anche in questo caso per ditte di provata esperienza, che richiedeva
una proposta economica sugli elaborati esecutivi tecnico-amministrativi dello
Studio Cioni e i documenti contrattuali
predisposti dall’U.T. della Curia.
Intanto il covid19 era
in pieno esercizio causando un importante rallentamento di tutte le operazioni.
Comunque si arrivò ad
individuare l’impresa assegnataria dell’appalto, la S.G.C.srl di Parma, una
ditta che aveva già esperienza in lavori simili al nostro e che è entrata nella
realtà lavorativa locale in punta di piedi, coinvolgendo artigiani locali (come
la S.T.S. per gli impianti idraulici, la M.a M.C.Cenacchi per i restauri
lapidei del fonte battesimale e dell’altare, oltre ad altre maestranze) e
instaurando con la Committenza e la Direzione lavori un proficuo rapporto di
collaborazione che ha consentito di rispettare il programma della Dedicazione del Santuario nel giorno della festa della Beata Vergine
del Sasso.
A questo
punto ci vengono spontanee molte domande. Per dedicare a questo argomento lo
spazio che merita, rimandiamo a una prossima uscita la pubblicazione delle
domande con relative risposte dell’architetto Cassani.
A presto.
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