Il Consigliere di Città Metropolitana di Bologna, Erika Seta e il Coordinatore Provinciale di Bologna Azzurro Donna, Annamaria Cesari , scrivono:
Dal 2017, data del primo accordo per la costituzione delle Stanze Rosa,
dove possono essere accolte donne vittime di violenza per effettuare le denunce
di reato, ad oggi ne sono state realizzate solo tre presso le Caserme dei
Carabinieri: Castenaso, San Giovanni e Sasso Marconi.
Da una analisi effettuata già nel 2019 è emersa una problematica, molti
immobili che ospitano le Caserme dei Carabinieri sono di proprietà privata e
l’esecuzione dei lavori necessari al comfort e alla privacy (ingresso separato)
diventano talvolta insormontabili.
Questo spesso il motivo delle mancate realizzazioni, la Caserma di
Casalecchio di Reno pare esserne un esempio.
Nel 2020 il movimento femminile Azzurro Donna Emilia Romagna in un webinar
sulla violenza a cui partecipó come relatore il Prof Camerini, consulente del
tribunale, l’Avv Annamaria Cesari, e una
ragazza, dell’identità oscurata, che aveva subito violenza, fece una proposta
che oggi rinnova e sottopone alla Città Metropolitana di Bologna, l’apertura
delle stanze rosa presso le Caserme della Polizia Locale che, essendo quasi
sempre di proprietà pubblica, riuscirebbero a bypassare quanto su esposto,
spesso hanno anche agenti donna, possono applicare tutto il complesso iter del
codice rosso.
Questa proposta è già stata accolta ed applicata a Vergato.
La presenza di questi luoghi di accoglienza deve essere capillare e di facile
accesso perché il grande tema delle denunce gira intorno al momento, all’attimo
che se passa rischia di far prevalere il tacere, che può rivelarsi fatale.
Quindi esprimiamo grande lode per il rinnovo dell’accordo con il Comando
dei Carabinieri e cogliamo l’occasione per ringraziare Arma per il suo operato
e insistiamo sulla necessità di valutare anche le Caserme della PL perché la
Stanza Rosa non rimanga una sola dichiarazione di intenti.
Buona idea
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