di Letizia Rostagno
Il capogruppo di Rete Civica - Progetto Emilia-Romagna, Marco Mastacchi ( nella foto) ,ha sottoposto alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale un question time il cui oggetto era il Fascicolo Sanitario Elettronico e il suo mancato aggiornamento da parte di alcune strutture della Sanità pubblica.
In particolare sono giunte al consigliere Mastacchi numerose segnalazioni di cittadini costretti a ritirare personalmente referti di esami o prestazioni, anziché trovarli in formato digitale sul proprio Fascicolo Sanitario Elettronico. In altri casi, all’interno dello stesso, non risultavano tutti gli esami effettuati in alcune Aziende sanitarie (tra esse anche il Policlinico S.Orsola –Malpighi).
Come riportato sul sito del Governo:« Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Tutte le informazioni e i documenti che costituiscono il FSE sono resi interoperabili per consentire la sua consultazione e il suo popolamento in tutto il territorio nazionale e non solo nella regione di residenza dell’assistito.» Ma, ancora più importante: «l’accesso al FSE da parte dei professionisti sanitari, in special modo in situazioni di emergenza, consente di conoscere tutto ciò che è necessario per intervenire con prontezza e garanzia del risultato.» Ogni cittadino per accedere o per alimentare il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico deve rivolgersi alla propria regione di assistenza.
La richiesta del consigliere Mastacchi mira a chiarire se tutte le ASL siano operative per lo scarico dei dati nel Fascicolo Sanitario Elettronico e quali motivazioni ostacolino ancora una completa alimentazione dello stesso con tutti i documenti sanitari dell’assistito, senza che sia necessario ritirare i referti personalmente.
L’Assessore Donini, nel rispondere,
concorda con Mastacchi sull’importanza e la strategicità di un tale strumento,
informando che la Regione ne ha già attivati da remoto 3 milioni e
800.000, che
vengono implementati progressivamente. Assicura inoltre che la Regione ha sempre sollecitato, con precise
indicazioni, le aziende sanitarie sulla
necessità di
alimentare il fascicolo
con la documentazione sanitaria prodotta dalle aziende stesse, che sono da tempo operative in tal senso. Sono stati prodotti alle stesse aziende
atti di indicazioni precise così come di sollecito affinché venga completata il prima possibile la documentazione. E’stata inoltre attivata
dall’Assessorato una struttura che ha il compito di verificare le segnalazioni
pervenute dai cittadini e di confrontarsi con le aziende coinvolte, per poi prendere in carico il caso e risolverlo.
Nel
ritenersi soddisfatto della risposta, Mastacchi auspica una veloce soluzione
dei casi pregressi, particolarmente necessaria a causa del perdurare della
situazione emergenziale.
Anziche' limitarsi a verificare le segnalazione de cittadini, la regione avrebbe tutto il potere di imporre l'aggiornamento sistematico da parte delle SUE ausl sul SUO sistema informatco, ad es. chiedendo a tutti i SUOI dirigenti se l'aggiornamento delle cartelle avviene in automatico al momento dell'emissione del referto. Il resto e' acqua fresca!
RispondiEliminaandate tutti al diavolo, voi e i vostri sistemi di schedatura.
RispondiEliminaL'anonimo delle 23.43 ha molte buone ragioni, ma in caso di patologie serie e per chi e' fuori sede (anche solo per le vacanze) avere i referti online puo' anche essere un salvavita.
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