Il divieto vuole assicurare la raccolta delle castagne ai conduttori senza inspiegabili presenze nel castagneto. Ma c’è chi ironizza: “Meriterebbe un premio chi ne trova uno. Non ci sono funghi in Appennino. La siccità li ha seccati prima di sbucare”.
Dall’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese si apprende:
Da oggi fino al 13 novembre è vietata la raccolta dei funghi spontanei epigei in tutti i castagneti da
frutto regolarmente coltivati e condotti, ricadenti nei territori
dei Comuni di Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei
Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto,
Monzuno, Alto Reno Terme, San Benedetto Val di Sambro e Vergato.
Il possesso del tesserino non abilita ad entrare nei castagneti. Il divieto si applica nei confronti di tutti i raccoglitori diversi dal proprietario-conduttore del fondo.
A regolare il divieto, le Leggi Regionali del 2 aprile 1996 n. 6 “Disciplina della raccolta e della
commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale..” e
del 25/7/2013 n. 9 che completa il riordino istituzionale
assegnando all’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese le deleghe anche in
materia di disciplina della raccolta dei funghi.
Allora dove ci sono castagneti non coltivati si puo' andare? Eppure producono frutti ugualmente, mentre i castagneti coltivati sono pochi. Insomma ancora aria fritta.
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