ARPAE – Area Autorizzazioni e Concessioni Metropolitana, avvisa che, ai sensi dell’art. 8, comma 9 della L.R. n. 21/2004 (come integrata e modificata dalla L.R. n. 9/2015), in data 31/12/2020 (PG/2020/190194 del 31/12/2020), è stata presentata sul portale web IPPC-AIA (http://ippc-aia.arpa.emr.it), per la libera consultazione da parte dei soggetti interessati, la domanda di Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, a seguito della pubblicazione delle BAT Conclusions per la fabbricazione di prodotti chimici organici in grandi volumi - LVOC (di cui al punto 4.1 ) dell’Allegato VIII alla Parte Seconda, del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.), per l ’incenerimento dei rifiuti- WI (di cui al punto 5.2b ) dell’Allegato VIII alla Parte Seconda, del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.) e per i sistemi comuni di trattamento/gestione delle acque reflue e dei gas di scarico nell'industria chimica - CWW, per l’installazione IPPC situata in Comune di Sasso Marconi (BO), Località Pontecchio Marconi, in Via Pila n. 6/3.
I soggetti interessati possono prendere visione della documentazione del Riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale scaricandola dal portale IPPC-AIA (http://ippc-aia.arpa.emr.it) (Ricerca impianti "BASF Italia S.P.A.", Elenco domande in corso di valutazione, Visualizza documentazione, Cerca).
La
domanda è depositata per 30 (trenta) giorni naturali consecutivi dalla data di
pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Entro
lo stesso termine di 30 (trenta) giorni chiunque, ai sensi dell’art. 9, comma 1
della L.R. n. 21/2004 e ss.mm.ii., può presentare osservazioni all’Autorità
Competente ARPAE - Area Autorizzazioni e Concessioni Metropolitana – Unità
Autorizzazioni Complesse ed Energia - Via San Felice n. 25 - 40122 Bologna,
PEC: aoobo@cert.arpa.emr.it
Responsabile del procedimento: Federica Torri
Segnalato da Dubbio
La Tedesca BASF AVVELENA l'ARIA della valle fino a CASTIGLIONE, meglio la sua chiusura e ai tanti operai una possibile riconversione agricola, con relativa consegna gratuita dei terreni esistenti attorno alla BASF, almeno due ettari per operaio. Prima di tutto aria sana e cibo sano.
RispondiElimina