Il lungo serpentone colorato, utilizzando joëlette, handbike mtb e tandem mtb, ha percorso tre itinerari differenziati sul crinale del Monte Caio, in Val Parma Schia.
Il 12 settembre, una
giornata trascorsa sui sentieri della Val Parma, all'insegna della montagna
inclusiva, della socialità e dell'attenzione nei confronti delle persone con
disabilità. È stato questo il significato dell'evento “A Ruota libera”, la
prima edizione del raduno nazionale di escursionismo adattato del Club alpino
italiano.
A Schia hanno partecipato in oltre 300, tra persone
con disabilità motoria, non vedenti, accompagnatori e familiari, provenienti da
tutta Italia. Il lungo serpentone colorato ha percorso tre itinerari ad anello
sul crinale del Monte Caio, differenziati per la percorrenza delle joëlette (la
speciale carrozzella monoruota da trekking per persone con disabilità motoria),
delle handbike mtb e dei tandem mtb. Le persone accompagnate erano sia Soci del
Cai coinvolti nelle attività di montagnaterapia delle Sezioni, sia persone con
disabilità legate a cooperative sociali e associazioni della provincia di
Parma.
«Oggi è stata una giornata che ha riempito il
cuore, il coronamento di oltre vent'anni di attività rivolte alle persone più
fragili organizzate dalle nostre Sezioni», ha affermato il Presidente generale
del Cai Vincenzo Torti, presente al raduno. «Il Club alpino italiano non si è
aperto all'inclusione e all'attenzione nei confronti di tutti per caso, ma lo
ha fatto in modo convinto, grazie all'impegno dei propri volontari, per
avvicinare alla montagna coloro che altrimenti alla montagna non arriverebbero.
Questo tipo di attività si sta diffondendo sempre più al nostro interno, è uno
dei nostri volti migliori».
A Schia è poi avvenuto
un primo contatto tra gli handbikers mtb e gli accompagnatori di
cicloescursionismo del Cai. Un contatto che nei prossimi tempi potrebbe
allargare, come sottolineato dal Presidente della Commissione centrale
escursionismo Marco Lavezzo, il ventaglio di possibilità che il Club alpino
italiano è in grado di offrire alle persone con disabilità. “A ruota libera” ha
rappresentato anche un momento per lo scambio di esperienze e buone pratiche
tra le Sezioni partecipanti. Ognuna di esse ha portato materiale informativo
sui sentieri accessibili della propria zona di provenienza. Il Cai infatti,
oltre a consentire a tutti di poter godere dei benefici che la frequentazione
della montagna è in grado di dare, intende valorizzare i siti di montagna per
una forma di turismo inclusiva. Oltre a Vincenzo Torti e Marco Lavezzo erano
presenti la coordinatrice del Gruppo di lavoro Montagnaterapia del Cai Ornella
Giordana, il Presidente del Cai Emilia-Romagna Massimo Bizzarri e il presidente
del Cai Parma Roberto Zanzucchi.
“A ruota libera” è stato organizzato dalla
Sezione Cai di Parma con la collaborazione delle Sezioni di Rieti, Rimini, La
Spezia e della Società Alpinisti Tridentini. L’evento gode del contributo di
Cai centrale, Fondazione CariParma, Cai Emilia-Romagna e Cai Piemonte.
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